Calabritto – L’opposizione mette in campo Giuseppe Sierchio, volto non certo sconosciuto alla popolazione calabrittana. Ex sindaco, prima della gestione Basile, sarebbe lui l’avversario più accreditato dell’attuale primo cittadino che sembra pronto ad ufficializzare la sua candidatura e l’identità della sua squadra il prossimo 25 aprile. E’ quanto almeno si apprende da voci di corridoio. E intanto l’intero gruppo di minoranza è in preparazione del programma elettorale da presentare alla cittadinanza nei prossimi giorni. Valorizzazione del territorio, area Pip e rilancio economico: questi i punti chiave del piano di lavoro redatto dal gruppo di Gelsomino Centanni. “Questo Comune ha tante potenzialità da sfruttare al meglio che l’amministrazione corrente ha tenuto all’ombra. Calabritto può rinascere economicamente grazie ad una sostanziosa politica di rilancio turistico. Dal Comune, tra fitti boschi e verdeggianti pianure, si giunge all’altopiano del Laceno. E’ possibile poi raggiungere in pochi minuti Materdomini, dove si trova il Santuario di San Gerardo Maiella, Caposele, da dove si dirama l’acquedotto pugliese, Senerchia, dove si trova l’oasi WWF, Valva, famosa per il castello, l’abbazia del Goleto a Sant’Angelo dei Lombardi, e in poco più di mezz’ora, Salerno ovvero Paestum e la splendida Valle dei Templi fino alla costiera amalfitana. Insomma, una vero e proprio crocevia che potrà incrementare i guadagni culturali con la rivalutazione della montagna”. Dopo la “battuta d’arresto causata da Basile, Calabritto ha bisogno di una virata verso mari più sereni”. Oltre al rafforzamento della risorsa turistica, l’opposizione di Centanni mira al recupero del nucleo industriale per incentivare le produzioni locali. “La nostra economia – continua il consigliere di opposizione – può ripartire dall’artigianato e dal commercio del luogo. Mancano imprese ed aziende pronte ad investire sul territorio e questo a causa del depotenziamento infrastrutturale condotto dall’amministrazione Basile. La nostra civica sarà pronta a rimettere in moto quei settori dimenticati ma possibili fonti di guadagno”.
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