C. M. Ufita – Ptr, sindaci in assemblea per la proposta di modifica

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C. M. Ufita – Il tavolo tecnico istituito presso la Comunità Montana dell’Ufita continuerà ad elaborare la proposta di modifica alla bozza del Piano Territoriale Regionale, che in prima stesura non ha tenuto assolutamente conto dello sviluppo in provincia di Avellino. Questo, in sintesi, il risultato venuto fuori al termine dell’assemblea dei sindaci dell’Ufita, che si sono incontrati questa mattina presso la sede della Comunità Montana dell’Ufita a seguito della relativa convocazione sottoscritta dal presidente dell’Ente, Giuseppe Antonio Solimine, e dall’architetto Carlo Giardino, dirigente dell’Ente medesimo e presidente del gruppo di coordinamento dei sindaci. Il lavoro svolto dall’Ente montano è stato pienamente condiviso nel merito e nel metodo e nei prossimi giorni il documento finale passerà in tutti i Consigli comunali per essere definitivamente approvato. Presente all’incontro l’assessore provinciale Bruno Fierro, che ha riconosciuto l’iniquità e l’inadeguatezza del PTR, pur sottolineando che la Regione Campania è aperta a valutare ipotesi di sviluppo alternative rispetto a quelle prospettate. “La Regione – ha affermato – avrebbe potuto chiudere l’argomento velocemente e senza chiedere la verifica alla Provincia e, di conseguenza, ai Comuni ed invece ha chiesto la nostra partecipazione alle scelte. E questo, per noi, deve rappresentare l’opportunità per formulare le osservazioni e proporre le soluzioni del caso. Ha spiegato che il territorio campano è stato diviso in 45 STS, di cui 7 ricadenti in provincia di Avellino, e che toccherà agli enti locali, in base all’autoriconoscimento, determinare le linee guida di sviluppo delle aree interne, nel rispetto della loro storia e dei progetti realizzati in loco. Fierro ha evidenziato il ruolo svolto dalla Provincia, che ha avviato una serie di conferenze nelle zone cardine dell’Irpinia finalizzate alla riunione del 16 febbraio nel corso della quale sarà tracciata la proposta definitiva di modifica al PTR da sottoporre il primo marzo all’attenzione della Regione Campania ed in particolare dell’assessore Ennio Cascetta. L’incontro è stato introdotto dal presidente della Comunità Montana, Giuseppe Antonio Solimine, il quale ha affermato che il ragionamento aperto deve riguardare l’intero territorio, perché la logica del campanile indebolirebbe la proposta complessiva e questo andrebbe ad agevolare coloro i quali considerano la provincia di Avellino una zona emarginata, capace di svolgere soltanto il ruolo di serbatoio per i servizi energetici. Ed ha puntato il dito contro la Regione per la mancata disciplina degli impianti per la produzione di energia alternativa, con particolare riferimento all’eolico, che è andato fuori controllo. Ha, cioè, evidenziato le contraddizioni interne al PTR, attraverso il quale gli estensori volevano valorizzare il territorio, salvo utilizzarlo in maniera diversa. Ma ha avvertito la necessità di non trascurare anche la questione relativa agli elettrodotti, rispetto ai quali si è appreso che l’attuale impianto di 150.000 volt, che attraversa il territorio compreso tra le province di Foggia e Benevento, sarà presto sostituito con uno molto più potente di 380.000 volt. Solimine si è detto soddisfatto per la ritrovata unità tra gli enti locali, che stanno lavorando ad una ipotesi di sviluppo concordata ed unanime. L’assessore Fierro ha largamente condiviso le perplessità espresse da Solimine e dai sindaci presenti in ordine alla programmazione tracciata dalla Regione, ma ha fornito un quadro ottimistico della situazione, registrando, su quella interpretazione, il dissenso degli amministratori locali, i quali hanno avanzato forti dubbi intorno alla possibilità concreta di correzione del PTR. Lo stesso Fierro ha riconosciuto che sull’eolico in provincia di Avellino la situazione è stata stravolta, perché sono stati già raggiunti i livelli di equilibrio tra la necessità e la produzione previsti per il 2010 e 200 richieste di nuovi impianti giacciono in Regione in attesa di approvazione. Si è parlato dell’ambito territoriale T4 e del corridoio “8”, che sarebbero collegati ad ipotesi poco chiare di sviluppo. Fierro ha precisato che il potenziamento della tratta ferroviaria Avellino-Rocchetta Sant’Antonio e della “Ofantina” non rappresenta una alternativa rispetto al raddoppio della Caserta-Foggia ed alla Lioni-Grottaminarda-Camporeale-Faeto. E siamo alle questioni sollevate dall’area del Cervaro, i cui sindaci lamentano il più profondo disinteresse. Il sindaco di Ariano Irpino, Domenico Gambacorta, non vede traccia del tanto atteso raddoppio della strada ferrata e dello sbocco nel nord-est della strada Lioni-Grottaminarda, in verità – a suo dire – sempre più vicina a Mirabella Eclano. Ed ha ricordato che non esistono soltanto le aree industriali, perché nell’arianese sono stati realizzati i poli universitari e scientifici e sono presenti realtà come il Patto Baronia, i quali andrebbero valorizzati.

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