Bufera sul Brescia che rischia la serie C, il presidente Cellino accusa la società gestita da un irpino

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Brescia

BRESCIA – Nell’incredibile trama di una vicenda che vede ancora una volta il calcio collegato a crediti di imposta, presunti illeciti sportivi e una penalizzazione che a campionato quasi chiuso rischia di spedire il Brescia in serie C, finisce coinvolta la società con sede a Milano che secondo una serie di quotidiani è gestita da un venticinquenne atripaldese, che il Brescia aveva contattato per il versamento di contributi attraverso la compravendita di crediti di imposta per essere in regola con i pagamenti Inps e Irpef del 17 febbraio.
A chiamarla in causa, anzi denunciarla per una presunta truffa è stato il presidente del Brescia Calcio Marco Cellino, che alla Gazzetta dello Sport ha spiegato : «Siamo stati truffati, e ho già presentato una denuncia penale. Quella società di via Monte Napoleone a Milano che ci ha venduto i crediti d’imposta è sparita, non rispondono più al telefono. Eppure hanno ceduto crediti d’imposta per più di 100 milioni a molte aziende. La Covisoc mi ha detto che non siamo i soli nel calcio. Ma non ho sentito di altre indagini. Il titolare è un certo Alfieri. Abbiamo chiesto 2,4 milioni in crediti d’imposta e loro hanno trattenuto circa il 15%. C’era chi ci offriva il 25%, quindi uno sconto maggiore, ma il nostro fiscalista era tranquillo, aveva garanzie dalla Banca d’Italia: ora è disperato». In attesa che la vicenda si definisca, anche perché al momento oltre alle accuse di Cellino nei confronti della società gestita dal venticinquenne irpino non c’è alcuna contestazione ufficiale, bisognerà proprio attendere quali saranno le decisioni della Procura dopo l’esposto.