Avellino – Forza Italia all’hotel De La Ville con Sandro Bondi, Giuseppe Gargani, Cosimo Sibilia, Nicola Cosentino, Mara Carfagna, Alfredo Vito, Antonio De Mizio,Claudio Rossano, Generoso Benigni, Generoso Cusano e la platea di simpatizzanti, iscritti e curiosi. A loro, agli elettori, agli indecisi l’appello al voto “per la democrazia, per la libertà”. Ma anche a quella parte di popolo “moderato” e “cattolico” che intende votare per i “traditori” e per chi “ha dilapidato il cattolicesimo moderato e la storia della democrazia”. Messaggi che non fanno giri di parole, ma vanno dritto ad individuare i bersagli che si chiamano “De Mita, Mancino e Mastella”. “Hanno tradito questa storia, questi principi per allearsi con forze politiche e uomini politici che si chiamano Bertinotti, D’Alema, Bonino, Di Pietro (quest’ultimo carnefice della storia della Democrazia Cristiana). Sono alleati con la coalizione più anticlericale della vita politica italiana. Agli elettori della sinistra dico: ‘Come fate a votare l’Unione senza tradire la vostra storia e i vostri valori?’ Noi possiamo convincere gli elettori cattolici, i moderati che intendono votare per la Margherita. C’è una casa per far vivere il patrimonio, quella casa è Forza Italia. La stessa casa del Partito Popolare Europeo”. Quella casa che dice no al “triste epilogo di De Mita e Mancino”.
“Siamo ad un passo dalla vittoria. Non possiamo lasciare solo nella battaglia per la libertà e la democrazia, Silvio Berlusconi. Non possiamo consegnare l’Italia nelle mani della Sinistra inaffidabile e ingovernabile. Loro sono un cartello elettorale, noi una coalizione credibile”.
Frasi forti che rimbombano nella sala avellinese e che vedono lo sventolio delle bandiere azzurre e applausi per un comune sentire. E’ l’on. Bondi ad entusiasmare. Lo stesso vale per il capogruppo regionale Cosimo Sibilia che non manca ancora una volta di mettere in luce le “falle” del governo regionale in “balia” dei rifiuti, della disoccupazione al 20 per cento. Di richiamare i suoi stessi alleati per scelte a volte “ingenue”.
Va al dunque: “Italo Bocchino se ne è andato dopo cinque mesi dal governo regionale”. Ma l’intervento dell’on. Sibilia, non vuole essere polemico, semplicemente un monito per fare meglio e di più. Per individuare un criterio nella scelta che sia forse più oculato. A mettere il dito nella piaga è l’europarlamentare Giuseppe Gargani – definito da Bondi “la parte più nobile della democrazia, uomo coerente con il cattolicesimo popolare” – che nella sua nota di avvio vuole far riflettere e poi affonda la lama contro gli avversari. “Con un leader come Berlusconi se avessimo organizzato il Partito avremmo vinto a mani basse. Avremmo già vinto. Non c’era bisogno di attendere, anche se già sappiamo che la vittoria è nostra. Se ci fosse stato qui questo partito consistente, si sarebbe rispettato di più il territorio. Non sarebbe stato violentato e avrebbe avuto una rappresentanza”. E poi un passo indietro. Non molto per la verità. Un riferimento a quanti dalla “mattina alla sera vanno via e vengono anche accolti da altri”. Nel mirino questa volta il primo cittadino della città della concia, Antonio Guarino. “A Solofra sono stato ferito dall’abbandono di un sindaco per il quale il mio impegno è stato indefesso”. Dopo il riferimento all’ex alleato, si scaglia per l’ennesima volta contro la Margherita “…che porta all’ammasso rispetto ad una sinistra equivoca. Lo stesso De Mita dice che il Pds è morto, che i Ds sono una setta. E’ vero, non hanno l’anima. Chi non ha anima non è democratico. Non ha cultura di governo”. Gargani rincara la dose quando si tratta di spostare l’attenzione sull’Unione: “E’ una truffa. La Margherita a livello nazionale è al 9% e non ha la sua caratterizzazione. Se vince l’Ulivo vincono Fassino, D’Alema”. E ancora frecce avvelenate contro il “prestanome” da un nome e un cognome Romano Prodi. “ E’ nato prestanome… di Fassino, di De Mita”. “Troppe le incompatibilità nell’Unione”. Una fra queste “Prodi e De Mita. Quest’ultimo non spiega le contraddizioni, dice: ‘la Margherita è il partito del futuro. Lo sarà solo se riuscirà ad essere forza egemonica rispetto alla Sinistra’”.
Bordate e ancora bordate che non passano in secondo ordine nemmeno quando interviene la candidata alla Camera Mara Carfagna che dopo avere sottolineato la “responsabilità di diventare dimissionari di libertà”, rispedisce al mittente – l’Unione – le accuse per una campagna “menzognera: attenzione alla politica fiscale della sinistra. Vogliono mettere le mani sui vostri sacrifici. Per Forza Italia la proprietà privata è un diritto che va salvaguardato”.
In soldoni il voto per gli azzurri “è un voto per la libertà, per la democrazia, per l’inviolabilità della famiglia”.
Bondi, Gargani, Sibilia, etc. etc. uniti affinché gli indecisi vadano a votare ed esprimano il proprio consenso per chi li “tutela, per chi davvero ha a cuore le problematiche dell’Irpinia e dell’Italia intera”. (di Teresa Lombardo)
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