di Andrea Fantucchio – Sergio Galluccio, 53 anni, imprenditore di Avellino, racconta l’attentato esplosivo subito nella notte fra sabato e domenica 22 settembre. Quando un ordigno ha distrutto la sua Audi Q3 parcheggiata sotto l’abitazione in via Vincenzo Ferrante, a Rione Mazzini, popoloso quartiere di Avellino.
“L’Audi – racconta Galluccio – l’avevo parcheggiata sotto casa. Pochi minuti dopo essere sceso ho sentito quell’esplosione”.
Una detonazione tremenda. In tanti sono scesi in strada a capire cosa fosse successo. E a tutti è stato chiaro come si fosse trattato di un raid mirato. Anche se al momento, i motivi restano sconosciuti. L’imprenditore gestisce il ristorante Pomodoro in via Due Principati.
“Non ho nemici – racconta – e non ho paura. Quella non mi appartiene di carattere”.
Galluccio, fra sabato e domenica, aveva parcheggiato l’auto sotto casa, come faceva ogni sera. Ed è allora, quando è rientrato, che è stata innescata la detonazione. Un ordigno semi-professionale. Un messaggio di minaccia chiaro. Eppure gli autori del raid esplosivo non sono riusciti a scalfire il bersaglio.
“Continuerò a fare il mio lavoro come ho sempre fatto”. Ribadisce Galluccio.
Le indagini sono affidate ai carabinieri della compagnia di Avellino, guidati dal comandante Niccolò Pirronti. Al momento nessuna pista è esclusa.