QUADRELLE- Il diciassettenne bloccato ieri dagli agenti della Squadra Mobile di Avellino dopo un inseguimento, costato anche una frattura a spalla e tibia per uno degli uomini agli ordini del vicequestore Giancarlo Aurilia, avrebbe confessato di essere l’autore del ferimento della cinquantenne trans avvenuto lo scorso 14 dicembre a Monteforte Irpino. Questo è l’epilogo della concitata azione avvenuta nella mattinata di ieri e’ chiusa con il ritorno del minorenne presso una struttura protetta, in attesa delle determinazioni che assumerà l’autorità giudiziaria nei suoi confronti.
LA FUGA
Da alcuni giorni a quanto pare gli uomini della Mobile erano sulle tracce del minorenne. Per lui, oltre ad essere il sospettato numero uno dell’accoltellamento avvenuto a Monteforte Irpino, era emerso anche una pendenza giudiziaria, un’ordine di esecuzione per un residuo di pena di undici mesi da scontare per una precedente vicenda. Quando gli uomini della Squadra Mobile hanno capito che il giovane, scappato a settembre da una casa famiglia di Quarto, si trovava presso amici nel Baianese, e’ scattata l’operazione per notificare il provvedimento e verosimilmente per ascoltarlo in ordine alla vicenda del ferimento, per cui è contestato il tentato omicidio avvenuto a Monteforte. Quando ha visto gli agenti della Squadra Mobile pero’ il diciasettenne ha tentato di dileguarsi, scavalcando anche un muretto. Nella fuga anche lui avrebbe rimediato una leggera frattura. Ad avere la peggio un agente della Squadra Mobile. I poliziotti lo hanno bloccato a pochi metri dal luogo dove si trovava. Da qualche mese il diciassettenne era stato segnalato stabilmente nella zona mandamentale.
LA CONFESSIONE: NON ERA UNA RAPINA
Tradotto in Questura, oltre alla notifica del provvedimento pendente, assistito dal suo difensore, il penalista Claudio Frongillo, il diciassettenne avrebbe anche deciso di rendere dichiarazioni spontanee per la vicenda di Monteforte Irpino, sulla quale avrebbe confessato, riferendo una versione per cui non ci sarebbe stata una tentata rapina. Almeno da quanto trapela dalle indagini, secondo la versione del diciassettenne, il ferimento sarebbe giunto al termine di un alterco nato con la trans colombiana. In sostanza il minorenne avrebbe riferito che, una volta scoperto il genere sessuale della stessa, avrebbe voluto farsi restituire i soldi. Da qui sarebbe nata la lite. Dopo che il diciasettenne era stato colpito da un tacco alla schiena, avrebbe avuto la violentissima reazione, colpendo quattro volte la trans con un coltello. Non avrebbe neanche preso neanche i soldi, a quanto pare una somma di circa 110 euro della prestazione. Sulla credibilita’ della confessione e sulla qualificazione di tentata rapina o meno della vicenda sarà ora il Gip ad esprimersi. Con molta probabilità quello del Tribunale per i Minorenni di Napoli (gli atti erano coordinati dalla Procura di Avellino, in quanto non era ancora emerso che si trattasse con certezza di un minore e quindi saranno ora trasferiti a Napoli per competenza). Le indagini della Mobile erano comunque giunte, sia attraverso il telefono usato per contattare la trans che per alcuni video di sorveglianza attivi in zona, già a stringere il cerchio intorno al minorenne.