Bisaccia – “E’ necessario emendare la proposta del Piano Ospedaliero altrimenti per l’Alta Irpinia il diritto alla salute sarà compromesso”. Pasquale Gallicchio, della segreteria provinciale del Partito Democratico, affronta così la questione del futuro degli ospedali di Bisaccia e S.Angelo dei Lombardi. “E’ il momento delle scelte e di giocare a carte scoperte – afferma Gallicchio – se si vuole salvare i due ospedali più penalizzati. Però, non è possibile che ancora una volta il ‘Di Guglielmo’ di Bisaccia sia sacrificato ad una logica penalizzante che dura ormai da anni. Purtroppo, le scelte di manager e politici irpini sono state sempre impostate a trasferire a S.Angelo quello che a Bisaccia si metteva in difficoltà e non si faceva funzionare. Il tutto serviva per dire che non avendo utenza a Bisaccia si trasferiva. Il caso ultimo ha interessato la chirurgia, posta nelle condizioni di ridursi a pochi posti letto ed in pratica a chiudere. Alcuni esempi? Ginecologia e ostetricia, i chirurghi fatti trasferire per indebolire il reparto bisaccese, gli anestesisti e la conseguente chiusura del pronto soccorso. Basti notare che dopo tanti anni in cui si chiedeva il rilancio dell’ospedale, oggi abbiamo a Bisaccia una Tac soltanto perché a S.Angelo è entrata in funzione la Risonanza Magnetica e la Tac è stata rimontata a Bisaccia, anche se ha sempre funzionato con grandi difficoltà. Ricordo le mie denunce sulla stampa e le lettere al presidente Bassolino per un pezzo dell’apparecchio che non veniva sostituito e che ha impedito l’utilizzo dello stesso apparecchio per quasi un anno. Nello stesso tempo ricordo le promesse mai mantenute, i piani aziendali mai applicati di portare a Bisaccia nuovi reparti che potessero far reggere dopo le sottrazioni. Nulla è accaduto e soltanto la determinazione di chi ci lavora ha portato la struttura quasi ad un autofinanziamento e a fare miracoli quando si sono presentati casi gravi ai quali è stata salvata la vita nonostante il pronto soccorso fosse chiuso”. L’esponente dell’esecutivo provinciale non risparmia stoccate velenose neanche a rappresentanti politici del suo partito. “C’è molta rabbia anche rispetto al mio partito – dichiara Gallicchio – sempre più occupato a mettere a posto caselle vuote che non interessano le comunità irpine. Oggi, se qualche consigliere regionale arrabatta emendamenti senza un confronto con chi è riferimento sul territorio e segue da anni il problema, devo pensare che il PD sta deludendo le aspettative e il legame con il territorio. Mentre non mi meraviglio di chi, pur consigliere regionale, riconferma una visione unilaterale con l’attenzione rivolta soltanto verso un solo ospedale”. La soluzione di Pasquale Gallicchio cerca di delineare una definitiva differenziazione tra le due strutture ospedaliere dell’Alta Irpinia. “Per Bisaccia si proceda attivando i posti letto di medicina e chirurgia previsti a S.Angelo dei Lombardi in modo da assicurare il livello base uniforme almeno per le prestazioni medico-internistiche e chirurgiche. A ciò si aggiunga tutto ciò che può soddisfare le emergenze, mentre il livello di eccellenza può affidarsi alla chirurgia della tiroide con un collegamento con i centri nazionali, creando così in Alta Irpinia un polo di livello interregionale. Una scelta fondata sul dato epidemiologico di una rilevante endemia gozzigena e dal supporto di una avviata e consistente attività ambulatoriale endocrinologia. Una soluzione praticabile perché l’ospedale di Bisaccia è stato oggetto di una generale ristrutturazione dello stabile e ha in dotazione una delle più moderne sale operatorie della regione costata quasi 4 milioni di euro. Per S.Angelo il Polo riabilitativo della Don Gnocchi è l’eccellenza che lo qualifica. Sempre presso lo stesso ospedale può essere attivato un PSAUT per le emergenze. Non resta che aspettare ciò che accadrà in Consiglio regionale sarà il luogo in cui tutte le posizioni politiche saranno chiare e noi avremo elementi certi per giudicare”.
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