“Provengo da una famiglia di agricoltori. Chianche è il comune che amministro e nel quale vivo con la mia famiglia. Non farei mai scelte che potrebbero mettere a repentaglio la salute dei cittadini. A chi oggi mi accusa di poca lucidità, e mi riferisco al Presidente regionale della Commissione Agricoltura, Maurizio Petracca, rispondo: ma cosa ha fatto di concreto, fino ad oggi, per rispondere alle questioni ambientali delle aree interne? Come mai fino ad oggi non ha mai battuto ciglia sul caso del biodigestore? Ricordo a Petracca che, ormai, è fuori tempo massimo. Circa venti mesi fa la Regione si è già espressa a riguardo”.
E’ questa la lunga premessa di Carlo Grillo, primo cittadino del comune irpino, travolto dalle contestazioni legate alla realizzazione di un biodigestore nell’area Pip di Chianche.
Grillo con estrema calma rispedisce al mittente tutte le accuse e si difende: “Io sto solo applicando una norma regionale. Se da Palazzo Santa Lucia dovesse registrarsi un cambio di rotta ed il comune di Teora venisse scelto come sito, io non mi opporrò. Voglio però ricordare che Chianche, con un decreto risalente al 2017, ha già avuto un’anticipazione delle risorse destinate a tale impianto. Si tratta di un milione e duecento mila euro“.
Il sindaco poi ricorda quanto il progetto sia stato già oggetto di un iter di verifica, uscendo indenne anche dalla pronuncia del Tar: “Per rispetto nei confronti dei colleghi sindaci dei comuni di Altavilla, Tufo, Torrioni e Petruro, con i quali abbiamo avviato altri progetti legati proprio al territorio e alla risorsa vitivinicola, ho atteso l’esito del ricorso al Tar. Il giudice ha rigettato quel ricorso perché tale impianto, necessario per rispondere al ciclo integrato dei rifiuti, è un’opera a carattere industriale che sarà ubicata in un’area industriale. Tutte le polemiche e gli allarmismi legati alla viabilità e all’inquinamento sono prettamente strumentali”.
In mezzo a tutte queste polemiche, però, c’è il territorio, la gente che sabato mattina è scesa in strada, preoccupata, insieme a medici, imprenditori e cittadini che hanno a cuore il futuro di una preziosa produzione (il Greco di Tufo Docg) ma anche la salute di un’intera provincia. A loro il sindaco Grillo risponde: “In piazza non c’erano i cittadini dei comuni del Greco di Tufo ma gente che non era del posto. Tra l’altro, le associazioni Legambiente e Coldiretti Campania sono favorevoli ad un impianto, solo quelli di Avellino, tramite comunicato, hanno espresso il loro dissenso…”
Sindaco, a questo punto, lanci lei un appello ai suoi colleghi e, soprattutto, alle associazioni ambientaliste.
“Invito i sindaci a realizzare una task force, un controllo ‘vitivinicolo’ del territorio. Controlliamo quanto vino viene prodotto e quanto viene segnalato sui registri. Faccio un discorso da produttore che è vicino agli agricoltori. Io difendo i piccoli produttori non i grandi. Se su 28mila quintali di decreti 14mila sono effettivi, le cantine dovranno pagare 2 euro al chilogrammo l’uva. Uva che non c’è. Mi chiedo, come è possibile che, affacciandomi dal balcone di casa, vedo sempre meno filari di vigneti ma aumentano le produzioni?”
Si spieghi meglio…
“Basta fare una passeggiata, da Chianche verso gli altri comuni legati alla produzioni di vini, per notare che ci sono meno vigneti rispetto all’anno scorso, addirittura pochissimi rispetto a dieci anni fa. Ma la produzione vitivinicola si incrementa sempre… molto probabilmente c’è chi fa il miracolo della moltiplicazione dei pani e dei pesci”.
Il sindaco di Chianche evidentemente ne ha per tutti e si rivolge direttamente ai produttori: “La mia sfida diretta a Mastroberardino e a tutti i grandi produttori è: eliminiamo il compostaggio a Chianche e, con la massima disponibilità, incrementiamo il prezzo dell’uva a tutti i produttori. Non per pagare un prezzo di ristoro all’agricoltura, ma un prezzo di sopravvivenza.
Quest’area è divenuta un deserto, è affamata di crescita e di infrastrutture ormai ferme al degrado. Le persone abbandonano i luoghi, scappano.
Ecco preoccupiamoci anzitutto di questo. Nel mio paese abbiamo difficoltà a tenere anche un bar aperto. Ormai non esiste più l’embrione dell’imprenditore. Ed io che faccio l’amministratore da quasi trent’anni penso: ma cosa abbiamo fatto fino ad oggi? Dobbiamo svegliarci, agire, ridare ossigeno a queste zone”.
Grillo conclude la sua lunga intervista con una nuova stoccata: “De Mita ha fatto il Vicepresidente della Regione con delega al Turismo e all’Ambiente. Bene. Perché queste aree non sono mai state valorizzate? Stesso quesito è rivolto a chi, ripeto, oggi mi accusa di poca lucidità e si oppone alla nascita del biodigestore in queste zone. Petracca cosa ha fatto fino ad oggi di concreto per rispondere alle difficoltà del territorio?
Allora c’è interesse che quelle aree restino solo un piccolo serbatoio di voti che si gestiscono e spartiscono come vogliono, frammentando ed indebolendo ulteriormente le comunità locali e, alcuni sindaci, miei amici, cadono in questa trappola e vengono a patti con questa logica politica?
Ecco, a tutti, chiedo di andare oltre le sterili polemiche e riflettere. Solo questo”.
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