Biodigestore di Chianche, il Consiglio di Stato dà ragione ai Comuni. Il sindaco di Altavilla: “un risultato di verità e giustizia”

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Chianche

Il Consiglio di Stato ha respinto il ricorso della Regione Campania e confermato integralmente le ragioni del Comune di Altavilla Irpina, insieme ai Comuni di Tufo, Montefusco e Petruro Irpino. I giudici hanno ribadito la correttezza delle osservazioni già sollevate dal TAR Campania: l’esclusione dell’impianto dalla procedura di VIA (Valutazione di Impatto Ambientale) è stata ritenuta inadeguata e frutto di un’istruttoria carente, non in grado di escludere con certezza impatti significativi in un contesto di elevata rilevanza ambientale, paesaggistica e agricola — cuore della produzione del Greco di Tufo DOCG.

Il Consiglio di Stato ha inoltre rilevato:
✔ La genericità dello studio preliminare ambientale;
✔ La mancata valutazione della compatibilità con il Piano Territoriale Regionale e Provinciale;
✔ L’erronea qualificazione urbanistica dell’area (falsamente considerata zona PIP mai attuata);
✔ L’assenza di adeguata analisi su viabilità e sostenibilità dei flussi veicolari legati all’impianto.

Di conseguenza decade l’Autorizzazione Integrata Ambientale (AIA) rilasciata il 5 novembre 2024 con D.D. n. 65/2024.

“Come Amministrazione ribadiamo che, pur riconoscendo le criticità impiantistiche della provincia in tema di ciclo dei rifiuti, è inaccettabile perseverare su un progetto che ignora le peculiarità ambientali, paesaggistiche ed economiche del territorio, già tutelate da ben tre sentenze (TAR Campania 2021 e 2024, Consiglio di Stato 2025). Una vittoria della ragione, della legalità e della difesa del nostro patrimonio naturale e produttivo. È arrivato il momento di pensare ad un sito alternativo se si vuole realmente chiudere il ciclo dei rifiuti”. Così il sindaco di Altavilla Irpina, Mario Vanni.