Avellino – Tredici emendamenti al bilancio di previsione affinchè si costruisca “uno strumento programmatico-contabile quanto mai utile ed efficace ad affrontare e risolvere la drammatica emergenza socio-economica, civile e criminale che sta attraversando Napoli e il suo hinterland con preoccupanti riflessi nelle zone interne, soprattutto dal versante socio-economico e della ripresa del triste fenomeno dell’emigrazione”. Sono gli interventi migliorativi che il consigliere regionale in quota Margherita Luigi Anzalone ha posto all’esame della Commissione al bilancio e che nella seduta prenatalizia dovrebbero essere al vaglio dell’aula consiliare. Cinque gli assi portanti su cui si snoda la proposta targata Anzalone: sviluppo delle zone interne; crescita e valorizzazione dei piccoli comuni; lotta al crimine organizzato; interventi per il miglioramento del sistema ospedaliero e a favore di iniziative culturali e dei giovani laureati; misure per una gestione sempre più rigorosa della cosa pubblica. Il tutto animato, oltre che da intelligenza propositiva, da un profondo sentimento etico-politico e da impegno autenticamente innovatore e riformista.
Sviluppo delle zone interne: “Il periodo 2007-2013 è l’ultimo in cui la Campania farà parte delle aree di obiettivo 1 e potrà quindi usufruire di cospicui finanziamenti europei. Anche se dobbiamo considerare che nelle zone interne arriva poco e niente”. Da qui la proposta di al disegno di legge della finanziaria (articolo 32) di destinare il 25% delle risorse del programma operativo regionale e dei fondi ordinari regionali a nuovi investimenti nelle aree interne”.
Interventi a favore dei Piccoli Comuni: “Il completamento delle opere pubbliche nelle aree interne può essere soddisfatto con alcune modifiche alla legge regionale 51/78 grazie a cui gli interventi regionali di sostegno finanziario sono limitati ai comuni con popolazione non superiore a cinquemila abitanti, aumentando loro il contributo per opere pubbliche del 30 – 40%, a seconda dei casi. Sempre per i piccoli comuni si prevede l’istituzione di una speciale graduatoria riguardante bandi di finanziamento di opere pubbliche ai sensi della legge 51/78. Alla graduatoria speciale dei suddetti comuni viene assegnato il 30% dei finanziamenti stanziati dalla Regione per ogni bando”. Per quanto riguarda i medi e grandi Comuni, invece di lamentarsi prima contro Berlusconi e oggi contro Prodi si decidano ad adeguare gli oneri di urbanizzazione. Perché la sciatteria o la connivenza deve finire. In caso di non adeguamento, ho previsto che sarà la Regione a sostituirsi provvedendo alla nomina di Commissario ad acta e attribuendo ai Comuni inadempienti i costi di esecuzione dei predetti adeguamenti”. E ancora un emendamento per istituire il Parco Vallo di Lauro-Pizzo d’Alvano, “così da preservarlo da fenomeni speculativi e valorizzare una riserva ambientale suggestiva”.
Lotta alla camorra. “Di fronte alla recrudescenza criminale, sia a livello di criminalità di comune che di crimine organizzato, che sta invadendo la Campania, è necessario ed urgente che anche la Campania sviluppi una decisiva e incisiva azione attraverso l’istituzione dell’Unità Previsionale di Base. Il tutto stanziando 15milioni di euro”. A tale proposito l’on. Anzalone si candida a ricoprire – lasciando le altre commissioni – la vice presidenza della Commissione anticamorra. Lo dice espressamente e lo comunica a Ciriaco De Mita e Mario Sena. “So di avere i titoli, il coraggio e la giusto determinazione”.
Ma non è finita qui: proposte di modifiche in materia sanitaria e culturale. “Il servizio interospedaliero tra il secondo ateneo e il Santobono Pausilipon per la cura delle neoplasie infantili, attraverso l’integrazione e la creazione dei servizi e prestazioni medico?chirurgo-sanitarie”.
Norme per una rigorosa gestione della cosa pubblica. “In assoluta coerenza con un’opera di rigorosa moralizzazione propongo di ridurre i compensi ai presidenti e ai consiglieri di amministrazione delle società partecipate dal 15% dello stipendio dei Consiglieri regionali, previsto dalla Finanziaria, al 12% e per i componenti dei consigli stessi dal 10 all’8% (emandamento n. 4); di abrogare l’articolo 12 che può introdurre un sistema non rigoroso e non del tutto trasparente nel sistema dei controlli amministrativi (emendamento n. 5); di sottoporre le società partecipate ad un più diretto controllo del Consiglio”. (red.pol)