(Dal Sannio Quotidiano) – Benevento – Lo stanno cercando ovunque. Inutilmente, fino a questo momento. A distanza di ventiquattro ore dal massacro dei suoi familiari, Edoardo (per tutti, Aldo) Iannace, quarant’anni, sembra essere sparito nel nulla. Dove si è nascosto, che fine ha fatto? Interrogativi ai quali non hanno ancora dato una risposta le ricerche che i carabinieri stanno conducendo ininterrottamente, anche con il supporto di un elicottero. Il volto ed i dati di Aldo Iannace riempiono le segnalazioni diramate ai posti di frontiera, alle stazioni ferroviarie, agli aeroporti. Un mistero avvolge la sua sorte, lo stesso che sottende gli imperscrutabili sentieri che la sua psiche percorre da tempo. Una strage della follia, la mano che si alza e colpisce chi ti dato la vita e non può neanche lontanamente immaginare che tu, invece, la tolga a lei. Lina, sessantatrè anni, la madre. E, poi, quel pugnale che trafigge a morte, ancora alla gola e alla testa, Mirella, trentotto anni, la sorella. Era paraplegica, un’esistenza per nulla fortunata. E ancora, in un raptus che gli impedisce di fermarsi, la nonna. Olimpia Furno, 101 anni a settembre. Che bella quella foto in cui è stata ritratta quando ha festeggiato il secolo di vita. Lina e Mirella hanno cercato di opporsi alla furia omicida, lei no, costretta com’era a letto. Le ha massacrate una dopo l’altra, Aldo. E ha cercato di fare altrettanto con il padre. E’ stato lui, Giovanni Iannace, settantacinque anni, gran parte dei quali spesi a lavorare duramente, ad aprire la porta al figlio al secondo piano di quella palazzina di via Sturzo. Voleva sempre soldi, Aldo, da tempo senza un’occupazione e con una condizione di disagio mentale. Glieli davano ogni mese, i suoi genitori. Ne aveva chiesti altri anche qualche giorno fa. Giovedì sera Giovanni se lo trova di fronte, Aldo ha un pugnale, chissà dove l’ha preso. Lo usa, ma il papà, ferito, ce la fa a scappare. Esce all’esterno dell’abitazione e chiede aiuto ad una signora che ha in fitto un appartamentino al piano terra dello stesso stabile. Sarà lei a dare l’allarme. Aldo è in casa, trasforma quegli ambienti in un luogo dell’orrore, il sangue dappertutto.
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