Benessere – Irpinia più sicura ma poco attenta alle attività sociali

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Avellino – Prodotto interno lordo e benessere dei cittadini non sempre hanno la stessa faccia. A riferirlo è l’ultimo studio pubblicato su Il Sole 24 Ore in edicola oggi che ha messo sul piatto della bilancia i dati relativi al Pil delle varie province del Paese e la sommatoria degli 8 indicatori utilizzati dalla commissione francese, voluta da Sarkozy, per identificare il livello di benessere.
La Provincia di Avellino, in base a quest’ultima statistica, si piazza alla 69esima posizione (su 103, ndr) registrando un ‘Bil’ (o benessere interno lordo) pari a 92,9 (la media nazionale è pari a 100). Seconda tra le province campane (solo il Sannio fa meglio con 94,5), l’Irpinia guadagna ben 18 posizioni (tra le migliori in Italia) rispetto alla classifica del Pil. Peggio in Campania la provincia di Salerno, Napoli e Caserta, rispettivamente al terzultimo e quintultimo posto nella graduatoria nazionale.
La classifica ha utilizzato otto indicatori applicati ai vari territori italiani: condizioni di vita materiali, sanità, istruzione, attività personali, partecipazione alla vita politica, ambiente, insicurezza e rapporti sociali.
Tra le note più significative le classifiche riguardanti i reati commessi con l’Irpinia agli ultimi posti su scala nazione, e il tasso di iscrizione universitaria che vede la nostra provincia alla 12esima posizione assoluta.
Male, invece, nei rapporti sociali (numero di associazioni di volontariato per mille abitanti ma il dato è riferito al 2006) e la spesa per attività personali (cinema, teatro, concerti, sport, mostre, esposizioni).
Si vive più a lungo, in media più di 82 anni (per l’Irpinia la speranza di vita è di 80,6) e nelle giornate elettorali si rinuncia alla gita al mare. Alle ultime elezioni europee l’affluenza alle urne ha superato di dodici punti la media nazionale: in Irpinia quest’ultimo dato ha raggiunto il 71,6 per cento.

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