Da qualche giorno Gigio Gresta è ritornato in Italia, dopo la settimana trascorsa negli States per visionare talenti americani, che in qualche modo potrebbero interessare alla Scandone. Chissà se dopo aver portato in Italia giocatori del calibro di Mason Rocca, Jason Singleton, aver fatto esplodere Brett Blizzard e pescato lo scorso anno nella Nbdl Ramel Curry, il talent-scout biancoverde possa scoprire qualche altro atleta di talento e qualità. Gresta è stato ad Orlando in compagnia di Lardo, Giuliani e Riva, tutto lo staff tecnico della neo-promossa Rieti. Con l’assistente allenatore biancoverde si è parlato del futuro del club irpino, che la prossima stagione per salvarsi dovrà compiere un vero e proprio miracolo, visto che difficilmente ci saranno squadre cuscinetto. Per questo motivo è necessario fare bene e muoversi in fretta.
La Scandone, al termine di un campionato tormentato, ha raggiunto un’altra salvezza. Da dove si deve ripartire? “Innanzitutto si deve cercare di riorganizzare al meglio la società, capendo se ci sono altri imprenditori disposti ad entrare nel CDA. C’è da risolvere la questione tecnica, sia per quanto riguarda l’allenatore, che i giocatori. Difficile pensare di riuscire a trattenere tutti i quelli che hanno ben figurato nella seconda metà di campionato. Proveremo però a non stravolgere tutta la squadra”.
Forse, la prima mossa è quella di mettere sotto contratto il maggior numero di atleti italiani? “Se pensiamo che come giocatori del nostro paese abbiamo già accordi con Lisicky e Rossetti, poi ci sono Ferrara e Paolisso, di fatto ci vorrebbero 1-2 acquisti di qualità. Se riuscissimo a trattenere Nikola Radulovic sarebbe un gran bel colpo”.
Boniciolli quasi certamente non rimarrà alla guida tecnica della Scandone. Qual è l’identikit del prossimo allenatore? “A questa domanda non posso rispondere. Io faccio parte dello staff tecnico, collaboro nella scelta dei giocatori. Questo tipo di scelte spettano invece a Menotti Sanfilippo e al presidente Carmine Cardillo”.
Durante il soggiorno ad Orlando, in occasione del predraft NBA, hai visionato giocatori che potrebbero fare al caso della Scandone? “C’erano un sessantina di atleti. Le prime 10-15 scelte del prossimo draft erano assenti. Considerando che al primo giro saranno scelti all’incirca 35 giocatori, gli altri, quelli che del secondo potrebbero interessare alla nostra società”.
Oltre a vedere partite e giocatori negli USA, hai seguito dal vivo con attenzione i play-off di legadue. Sembra che la Scandone abbia riscontrato un certo interesse per Chris Monroe, Maximimiliano Stanic di Pavia e Brion Rush. C’è qualcosa di vero?
“Ho visto e ho anche parlato con questi giocatori, che sono ambiti da diverse compagini di serie A e di alta legadue. È normale che tra le squadre interessate ci sia anche Avellino, perché sono atleti di qualità, alcuni pronti per il salto di categoria, altri meno. Devo dire che alcuni mi hanno notevolmente interessato. La nostra società, però, non ha avanzato nessuna offerta per i tre giocatori, anche perché in questo momento stiamo monitorando una decina di giocatori di legadue, che potrebbero fare a caso nostro”.
Si è parlato tanto anche di Gigi Datome. Sono solo voci o c’è qualcosa di vero? “Sono tanti i giocatori giovani da tenere in considerazione. Datome è un ragazzo di qualità, molto versatile che ha bisogno di giocare. Nessuna offerta è stata fatta. L’unica cosa vera, la più importante da risolvere è la questione allenatore”.
Quando, a tuo avviso, la dirigenza scioglierà il nodo relativo al nuovo coach?
“Spero al più presto, nel giro della prossima settimana. È giusto che prima di muoversi sul mercato ci sia un coach che chieda alla società giocatori con determinate caratteristiche. Altrimenti si compirebbe l’errore di prendere un atleta non desiderato. Per fare bene, considerando che il campionato inizierà prima, è importante muoversi in tempo. Se nel corso della prossima settimana dovessimo firmare l’allenatore, allora potremmo partire subito con le operazioni di mercato. Questo è un dato importante, perchè prima si fa meglio e meglio è, sia da un punto di vista economico che di programmazione”.(di Giovanni La Rosa)
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