Basket – La Scandone affonda. Udine troppo forte

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Basket – Non si può perdere così! Risulta veramente difficile parlare di una partita nella quale non c’è stata mai storia, se non fosse per quei primi 10’iniziali. Il punteggio dice 77-86 per Udine, ma se la squadra friulana avesse vinto di venti e più punti non ci sarebbe stato nulla da dire. L’Air rispetto alle ultime prestazione ha decisamente fatto notevoli passi indietro. Ieri la squadra avellinese sembrava quella di inizio campionato allenata da Giuliani. Molti dei suoi principali attori sono venuti meno, ci sono state difficoltà nel trovare la via del canestro. Se poi i migliori in campo sono risultati essere Monti e Ferrara si capisce che qualcosa non è andata per il verso giusto. Bobbit e Prato sono stati davvero inguardabili, ma questa volta è venuto meno anche il giocatore che fino ad ora era stato il più costante, ovvero Brown. Chi però ha veramente deluso sono stati le due guardie irpine, che con l’assenza di Young avrebbero dovuto trascinare la squadra. Purtroppo non è stato così. Dire che l’americano abbia litigato con il canestro è poco, delle sue percentuali sarebbe meglio non parlarne, ma per dovere di cronaca siamo costretti a farlo. Il suo 0/12 da tre è stato scandaloso. Mentre il capitano, sembra essere la brutta copia di un giocatore di pallacanestro. Sappiamo che Prato è reduce da un infortunio e da un problema alla schiena, ma così come ha giocato ieri davvero non si può. I suoi 15 punti sono arrivati negli ultimi minuti, quando ormai la partita era già bella che andata. Con questo non vogliamo dire che se l’argentino e Bobbit avessero giocato meglio l’Air avrebbe portato a casa il risultato, anche perché di fronte si è ritrovata un avversario tosto come pochi. A nostro avviso alcuni errori sono stati commessi anche dalla panchina. Capobianco ha insistito con una difesa press con raddoppi, che non ha portato i risultati sperati, anzi il più delle volte i giocatori friulani si sono ritrovati a tu per tu con il canestro senza essere ostacolati da nessun avversario. Però potrebbe anche essere che i giocatori non siano stati in grado di fare ciò che il coach aveva richiesto in settimana. Lo stesso Capobianco ammette: “In settimana prepariamo bene le gare, ma poi in partita ci dimentichiamo quel che sappiamo fare. Dovevamo essere più bravi in difesa nel catturare i ribalzi, perché quando si subiscono così tanti rimbalzi offensivi non si può vincere. Senza rimbalzi, niente contropiede. Le percentuali al tiro non sono state buone, anche se talvolta abbiamo preso tiri ottimi. Non siamo stati bravi a rompere il loro sistema offensivo, mentre loro sono stati bravi a comandare il gioco e la vittoria li ha premiati”. In fase di presentazione avevamo detto che Udine sarebbe stato un cliente difficile per Avellino. Così è stato. Pancotto da grandissimo allenatore, non ha lasciato nulla al caso. “Abbiamo interpretato bene la partita, ci aspettavamo una gara tattica, nella quale Avellino avrebbe fatto di tutto per non farci giocare il nostro sistema d’attacco. Siamo stati bravi prima a condurre il gioco e a fare un’ottima difesa. Mi sono piaciuti 38 minuti”. Queste le parole dell’allenatore friulano. Udine ha letteralmente picchiato, in senso tecnico, la squadra irpina, abusando della sua superiorità tecnica, approfittando delle dormite della difesa biancoverde. Dorkofikis in attacco è stato positivo mentre in difesa è stato portato a scuola da un Sekunda inarrestabile. Capobianco e la squadra si ritroveranno martedì in palestra per preparare l’ennesima gara della speranza contro Teramo. Intanto una tiratina d’orecchie dobbiamo farla ad una parte del pubblico. Deplorevole è stato chi ha insultato il play della Snaidero Allen, da condannare chi ha cercato di aggredire gli arbitri alla fine del primo tempo, perché di multe già ne sono state prese abbastanza. Ma in particolare vogliamo rivolgerci a chi viene al palazzo dello sport privo di speranza, solo per criticare. Queste persone è meglio che rimangano a casa perché di “gufi”non ne abbiamo bisogno. Noi ci crediamo ancora….e voi? (Giovanni La Rosa)

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