Giovedì al termine della conferenza stampa, tifosi, giornalisti e rappresentanti della società sembravano essere soddisfatti. Di sicuro il ritorno in società di un personaggio carismatico come Sanfilippo, non può far altro che bene al movimento. “Uno degli obiettivi che ci poniamo durante questa stagione non è solo quello di fare un buon campionato”– dichiara il manager avellinese – “ma è anche quello di riportare entusiasmo e frenare l’emorragia di tifosi. In tanti che seguivano con amore e passione la Scandone se ne sono andati. Dobbiamo recuperarli”. “Così come cercherò di trascinare con me imprenditori locali, in questa nuova avventura”. Possibile che in queste settimane ci sia anche il ritorno nel Cda dell’avvocato Montella. Insieme a Sanfilippo negli anni passati, le soddisfazioni sono state davvero tante. Noi, sia nella veste di giornalisti che in quella di tifosi, siamo contenti del suo ritorno. Il neo direttore dell’area tecnica oltre ad essere esperto nel gestire i problemi di una società, è più di ogni altra cosa tifoso. Questo è un fattore importante, perché di certo farà di tutto per salvare e tutelare la Scandone. Dopo l’ufficializzazione di Sanfilippo noi ci poniamo una domanda. Perché questo ritorno è arrivato ora dopo una retrocessione, e non ad inizio della scorsa stagione, quando serviva un personaggio che desse una mano nella costruzione della squadra? “Dopo una retrocessione non sono mai rientrato”– dichiara Sanfilippo. – Sappiamo bene quali sono stati i motivi che tre anni fa lo spinsero a dire arrivederci. Screzi con alcuni membri della società e con Marcowski, coach che però lui stesso aveva portato in Irpinia. Preziosi e Cardillo solo dopo la retrocessione hanno capito che sarebbe stato importante chiedergli di rientrare? Messa in questo modo sembrerebbe che il manager dovrebbe svolgere il cosidetto ruolo di “salvatore della patria”. Ripetersi sarà davvero molto difficile, soprattutto in un campionato come la legadue del prossimo anno. Noi poi partiamo abbastanza svantaggiati. Molte società hanno confermato alcuni giocatori, in particolare gli italiani, altre hanno già idee chiare ma non si sono ancora mosse. Ad Avellino come si sa l’unico giocatore sottocontratto, per di più italiano è Ferrara. Ma è possibile che la nuova dirigenza cedi in prestito il giovane irpino, forse ad una squadra di B1. In questa categoria potrà avere tanti minuti disposizione, fare esperienza cominciando ad assumersi delle responsabilità. Queste sono le novità in casa Scandone. La pallacanestro Italiana però oggi festeggia Andrea Bargnani. Il talento italiano classe ’85, quest’anno in forza alla Benetton Treviso, è stato scelto al numero 1 del draft NBA dai Toronto Raptors. È il primo giocatore italiano in assoluto ad essere stato scelto al numero uno. Certamente il “mago”, come lo chiamano a Treviso, non sarà una meteora come Esposito e Rusconi, i primi che andarono dall’altra parte dell’oceano. Una grande soddisfazione per Bargnani e l’Italia, un grande rammarico per i tifosi e gli appassionati di pallacanestro avellinesi. Ora chissà quanto si dovrà aspettare prima di rivedere sul parquet biancoverde talenti e campioni capaci di andare a giocare nel campionato più bello del mondo. (Giovanni La Rosa)
Redazione Irpinia
Testata giornalistica registrata al tribunale di Avellino con il n. 422 del 21.5.2014
- Redazione – Via Dell’Industria snc – Pietradefusi (AV)
- 082573384
- redazione@irpinianews.it