Basket – Contro Udine ultima chiamata per Boniciolli

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A volte gli incroci del destino sono proprio strani. Matteo Boniciolli si trova a giocarsi la panchina proprio contro la sua Udine, squadra che in passato ha guidato con successo, ottenendo una promozione e una qualificazione ai playoff in due anni, e nella quale ha coltivato talenti come Charlie Smith, ‘il ragno’, quello vero. La società è stata chiara, serve la vittoria e serve subito, perché la proprietà non ha la minima intenzione di abbandonare gli obiettivi prefissati a inizio stagione, specialmente in relazione ai fortissimi investimenti fatti durante l’estate. In casa Boniciolli le valige sono già pronte, ma una vittoria potrebbe far ritardare la partenza di qualche tempo o, addirittura, far strappare il ticket di viaggio( anche se la rottura sembra quasi del tutto insanabile). Udine, pèrò, non è avversario semplice. Se la Snaidero di Boniciolli poteva essere considerata una sorpresa, quella che scenderà in campo contro la Scandone è una delle più belle realtà italiane di pallacanestro. Una gestione oculata del budget a disposizione e l’acquisto di giocatori testati e affermati nel campionato italiano hanno consentito la costruzione di un roster completo e solido. A guidare la squadriglia di veterani un altro ex di lusso, l’indimenticato Nate Green, che per due anni ha vestito la casacca biancoverde. Il “figlio del vento” rischia di essere il ‘boia’ dell’attuale allenatore biancoverde. E’ infatti lui in questo momento l’uomo in più di Udine: Nate ha iniziato il campionato alla grande, con 13 punti di media (tirando con il 60% da 2 e il 42,9% da 3) conditi da 8 rimbalzi, 1,3 assistenze e ben 3,7 palle recuperate. Se la Snaidero ha raccolto 2 vittorie in 3 partite (da registrare solo la bruciante sconfitta in casa di Siena con 30 punti di scarto) è anche merito suo. Altro volto conosciuto quello di Mike Penberhy guardia di 191 centimetri giunta al suo sesto anno in Italia, il terzo dopo i tre anni trascorsi alla Pompea Napoli. Ed è passato da Napoli anche il playmaker Jerome Allen. Giocatori di grandissima esperienza e comprovata abilità sono anche di Di Giulliomaria e dell’ex Milanese Sven Shultze. Una squadra assemblata con grande criterio tecnico e tattico, con rischi quasi del tutto calcolati o addirittura nulli, esperta e grande conoscitrice del campionato e dello stile di gioco italiano. A differenza di Bologna qui non saranno le individualità a spiccare, ma il gioco. Sotto l’attenta guida di Cesare Pancotto Udine è capace di offrire diverse soluzioni sia in attacco che in difesa, in una squadra dove nulla è lasciato al caso. L’esatto opposto dell’Air vista fin’ora insomma. Udine, paradossalmente, rappresenta una sfida molto più impegnativa rispetto alla Bologna vista giovedì. La vittoria, però, serve all’Air più di qualsiasi altra cosa e l’obiettivo dei due punti dovrà spingere i cestisti irpini oltre gli evidenti limiti tattici e di gioco mostrati fino ad ora. Questa è l’ultima chiamata. ( Di Giuseppe Matarazzo)

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