Non c’era vendetta sportiva migliore. Avellino, che all’andata aveva perso allo scadere, pur priva di Radulovic, infligge una sonora sconfitta alla Legea Scafati che nelle ultime due giornate aveva strapazzato Upea e Montegranaro. Il punteggio finale 97-81 la dice tutta. Ma raccontare quello che tremila persone hanno visto al Del Mauro è difficile. Le cose che ha fatto vedere Ramel Curry, non le aveva mai fatte nessuno ad Avellino. Al 38’minuto di una gara giocata ad alta intensità mettere tre triple di fila che mandano in visibilio la folla sono la ciliegina sulla torta di una gara semplicemente perfetta. I 33 punti a referto(più 12 rimbalzi), che per lui gran credente che nello spogliatoio legge la Bibbia, non possono non essere un segnale divino. Uno spettacolo straordinario, un giocatore che Avellino si godrà ancora per qualche mese, perché il suo destino sembra segnato. Ramel merita sicuramente altri palcoscenici, ma prima di allora dovrà portare a termine la sua missione, cioè regalare ad Avellino la salvezza. Oltre allo statunitense bene Jamison e Petrov, che nel primo tempo mette a segno 4 triple su 5 tentativi. Ma applausi a scena aperta per Maioli, che chiamato in causa ci ha messo tanta buona volontà facendo tanto lavoro sporco. Scafati è stata quasi impalpabile, svogliata per la verità. Apodaca è stato assente ingiustificato, mentre Carter ha giocato a sprazzi. La difesa gialloblù è sicuramente da rivedere. Molti canestri sono stati subiti a causa della cattiva difesa di squadra e delle pessime rotazioni difensive. Avellino è ad un passo dalla salvezza, ma prima di allora ci sarà da divertirsi.
LA CRONACA: Boniciolli deve valutare le condizioni di Radulovic, che però non fa neanche il riscaldamento. Il croato non ha nulla di rotto ma di rischiare non se ne parla. Cosi il quintetto della formazione biancoverde vede Maioli al fianco di Jamison nel reparto lunghi, mentre Petrov, Curry e Strong gli esterni. Alibegovic nello starting-five va con il doppio playmaker: Smith, Carter, Apodaca, Salvi, Nolan. Tutti atleti i giocatori gialloblù e tutti molto più grossi rispetto ai biancoverdi. Strong prende Apodaca, mentre Carter, che ha voglia di tornare a casa, marca Curry. Avellino parte subito alla grande, le danze vengono aperte proprio dal leader offensivo della squadra biancoverde che spedisce a segno una tripla. Alle sue bombe seguono quelle di Petrov e Maioli. Carter non ci sta, così il play ex Miami cerca di interrompere con la striscia positiva di Avellino, provando soluzioni da lontano e dando ritmo al gioco gialloblù, strappando poi applausi con una schiacciata all’indietro, su un taglio ‘ucla’. La squadra di Boniciolli comincia a soffrire un po’troppo sotto canestro, dove Salvi ha la meglio con il gioco duro. A questo punto sale in cattedra Petrov. Lo sloveno della Scandone sembra inarrestabile e con soluzioni da fuori e in avvicinamento fa disperare i suoi avversari e Alibegovic. Al 10’ minuto gli avellinesi conducono 26-16. Nel secondo quarto la musica non cambia. Scafati difende male di squadra, non ci sono rotazioni difensive, mentre Avellino sotto il suo canestro gioca bene e poi c’è anche un ottimo Zimmerman che blocca Apodaca. Il portoricano sembra un po’ abulico. In attacco poi c’è sempre super Petrov in compagni di un Curry formato NBA, che trascinano la squadra irpina. Alibegovic prova a spezzare il ritmo alla squadra di casa con una difesa a zona 2-3. Ma Petrov da nove metri mette a segno una tripla che fa saltare il banco. Avellino tocca il più 17 con Strong 52-35. Il secondo periodo termina con Avellino sempre avanti 52-37. La ripresa si dovrebbe aprire con una Scafati che cerca di ribaltare il risultato. Così non è. I biancoverdi continuano la loro partita, con un Maioli che non fa rimpiangere Radulovic, anzi rispetto al croato ci mette tanto cuore anche in difesa. Con una magia di Curry, sempre lui, gli ipriti raggiungono il più 18 (62-44). A questo gli uomini di Boniciolli cominciano a rilassarsi, permettendo a Scafati di tornare in partita. Con un parziale di 11-0 Apodaca e compagni tornano a galla, grazie a Carter e Lauwers che comincia a vedere il canestro anche dalla distanza. Al Del Mauro c’è una partita, che fino ad allora sembrava chiusa. Fortunatamente per Avellino Curry non smette di giocare. Le sue giocate consentono ad Avellino di chiudere in vantaggio anche la terza frazione 74-65. All’inizio dell’ultimo periodo Alibegovic rimischia le carte e leva Lauwers, che finalmente era entrato in partita, per dare spazio a Carter. La scelta non paga. La gara diventa frenetica con canestri da una parte e dall’altra. I biancoverdi comunque tengono le distanze. Dorkofikis piazza la bomba del più 13 (85-72). Gli ultimi minuti di gioco sono tutti di Ramel Curry. L’americano mette a segno da sette metri con l’uomo in faccia tre bombe di fila che mandano in visibilio la folla e chiudono il gioco. Boniciolli gli concede la ‘standing-ovation’, al suo posto Pippo Frascolla che appena entrato tenta la prova, ma trova il ferro. Peccato sarebbe stata l’apoteosi di una serata da ricordare. La partita termina 97-81. Ora Avellino sale a diciotto punti, raggiunge Teramo e domenica contro gli abruzzesi potrebbe chiudere il discorso salvezza. (di Giovanni La Rosa)
Air Scandone Avellino: Radulovic, Jamison 21, Curry 33, Strong 3, Petrov 25, Dorkofikis 8, Rossetti, Zimmerman 2, Maioli 5, Frascolla, Paolisso, Lisicky
All. Matteo Boniciolli
Legea Scafati: Bracey, Chiazza, Salvi 16, Sicignano, Apodaca 15, Smith 2, Datome 5, Szewczyk 8, Guadagnola, Carter 15, Nolan 13, Lauwers 7
All. Teoman Alibegovic
Parziali: 26-16; 52-37; 74-65; 97-81
Arbitri: Mattioli-Reatto-Begnis