La settimana in casa Air è iniziata nel peggiore dei modi. La contestazione dei tifosi ha fatto molto discutere l’ambiente cestistico avellinese. Ognuno può manifestare il proprio disappunto come meglio crede, l’importante è che venga fatto in maniera civile. Mettere esposti striscioni contro dei giocatori, come è stato fatto martedì, può starci. Altra cosa è attaccare i giocatori a fine partita ed insultarli. Normale, a caldo, aspettarsi la reazione degli atleti, come è avvenuto la scorsa domenica con Mutombo. Il giocatore belga, reo di aver scagliato la maglia contro i tifosi a fine gara, in questi giorni è stato messo sul banco degli imputati insieme a qualche altro suo compagno e all’allenatore. Bene, persone intelligenti anziché pensare a protestare in questo momento difficile, farebbero meglio a stare vicino alla squadra. Il problema fondamentale è che i ragazzi durante le partite s’impegnano ma non riescono a trovare la lucidità nei momenti topici. Questa protesta degli “Original Fans” poteva essere evitata. Inoltre non fa altro che aumentare la pressione nei giocatori, facendo diminuire la già scarsa fiducia degli uomini di Capobianco. Anche il tecnico ha subito le aspre accuse dei tifosi. Il coach irpino, alla sua prima esperienza da capo allenatore in A1, di certo avrà commesso degli errori, ma non gli si possono addossare colpe non sue. A nostro avviso un allenatore ha il compito di allenare la squadra, creare un gruppo unito di persone e non quello di parlare con i procuratori e risolvere i problemi dei giocatori o di mantenere le pubblics relations con i giocatori. Da tre anni a questa parte, siamo l’unica società in Italia ad avere un coach che svolge anche il ruolo di general manager. Questo è inammissibile, in particolare quando lo si fa ricoprire a persone che non sono in grado di farlo. Gli scorsi anni Markovski era riuscito a mettere su buone squadre, grazie alle ottime conoscenze che aveva nel mondo della palla spicchi. Di Giuliani, che ha sostituito il macedone, non si può dire lo stesso. Capobianco si è ritrovato in una situazione difficile. Sostituire il coach veneto, che aveva commesso numerosi errori forse addirittura irreparabili, non era facile, considerando le condizioni di classifica. Perciò Capobianco lo si deve solo ringraziare per il lavoro fatto sino ad ora. E’vero che la sua squadra ha subito in queste ultime settimane un’involuzione, ma questo è dovuto soprattutto al periodo di tensione che la squadra sta vivendo. Nel recente passato manifestazioni di questo genere da parte dei tifosi non si sarebbero verificate, in quanto c’erano persone che facevano da intermediari tra squadra e tifosi, ma soprattutto c’era il rispetto dei ruoli. L’allenatore faceva l’allenatore, i tifosi facevano i tifosi, ma quel che più conta era la presenza della società o almeno di dirigenti vicini alla squadra. In tutto questo clima si sta cercando di preparare il match contro la Climamio Bologna dell’ex biancoverde Green. La squadra bolognese non sta attraversando un ottimo periodo. Sconfitta a Milano nel remake della finale scudetto, eliminazione dall’Eurolega e malumori all’interno dello spogliatoio. Mancinelli ha rinnovato, ma è entrato in contrasto con coach Ripesa così come Bagaric. Watson e Green sono sulla via del recupero dopo gli infortuni della scorsa domenica. Proprio l’ex avellinese desidera tentare il recupero per domenica. Avellino è stata un rampa di lancia per l’americano. Le sue doti atletiche, la difesa e la voglia di lavorare in palestra, lo hanno portato a vestire quest’anno la maglia biancoazzurra della Fortitudo. Tutto sommato la prima esperienza in una grande squadra è da considerarsi fino a questo momento senza dubbio positiva. Intanto l’Air Avellino comunica di aver transato il contratto con Taylor. ( Giovanni La Rosa)
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