Avellino – Playoff o medio-bassa classifica? La stagione della Scandone è ormai arrivata ad un decisivo punto di svolta, e già la partita di domani contro Ferrara potrà dare le prime risposte. Al momento, visto l’incrocio degli scontri diretti a sfavore, i biancoverdi sono fuori dalle prime otto della classe e le due partite fuori casa che il calendario ha in serbo non aiutano certo a far dormire sonni tranquilli. Dopo la Carife a Ferrara infatti gli irpini dovranno vedersela con una rinvigorita Armani Jeans al Forum di Milano.
Coach Markovski intanto pare aver definitivamente sciolto ogni nodo per quel che riguarda le sue rotazioni, reintegrando a tutti gli effetti Tamar Slay e lasciando fuori Eric Williams. L’assetto dovrebbe così divenire nei piani del coach più dinamico e atletico, offrendo al contempo un maggior ventaglio di soluzioni per quel che riguarda i quintetti. Slay contro Bologna ha giocato bene prima di avere degli evidenti momenti di difficoltà nel finale, conseguenza anche di un ritmo-partita ancora tutto da trovare.
FERRARA – Fu proprio contro la Carife che la Scandone cominciò un ciclo di ‘suicidi’ che la portò a racimolare 3 sconfitte allarmanti dopo esser stata anche ben oltre la doppia cifra di vantaggio. Gli emiliani sono cambiati molto a livello di strutturazione rispetto ad allora, puntando molto di più sul reparto esterni, rimpinguato dagli arrivi dei talentuosi – ma indisciplinati – Allan Ray e Rick Apodaca. A pesare per coach Valli i problemi fisici di Jamison e Namaka, ma si tratta di piccoli fastidi che non inficeranno le prestazioni dei due colored.
STRISCIA PERDENTE – Le due formazioni vengono da 4 sconfitte in fila e per entrambe l’ultima debacle ancora non è scesa giù. I padroni di casa sono stati beffati nel finale dall’Armani Jeans Milano, mentre gli irpini ancora ben ricordano i brucianti tiri liberi di un mostruoso Keith Langford che hanno sancito il successo della Virus. Fischi arbitrali quantomeno ‘discutibili’ hanno condizionato i post partita di entrambe e hanno reso più difficile metabolizzare lo stop. Sia in casa Carife che in casa Air però giurano che dopo la rabbia iniziale si è comunque riusciti a digerire la sconfitta: da un lato la voglia di mettere in cascina due punti preziosissimi in chiave salvezza , dall’altra la necessità di riprendere la corsa per non perdere il treno-playoff: al “PalaSegest” non sarà certo una partita come le altre. (gm)