Badante condannata dopo morte anziano, l’avvocato Vitiello: grato a Carabinieri e Procura

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BONITO- “Esprimo grande soddisfazione per la sentenza emessa dalla Corte di Assise di Benevento, che finalmente ha reso giustizia a un anziano vittima di circonvenzione di incapace, maltrattamenti, aggravati dalla morte, da parte della sua badante”. In attesa di leggere le motivazioni e considerando anche che si tratta del primo grado di giudizio e’ così che l’avvocato Giuseppe Vitiello, a qualche giorno di distanza dalla sentenza di condanna emessa dalla Corte di Assise di Benevento nei confronti di una badante cinquantasettenne romena accusata di maltrattamenti, circovenzione di incapace nei confronti di un ottantasettenne di Bonito, calunnia e istigazione alla corruzione, dopo le indagini dei Carabinieri della Compagnia di Mirabella Eclano, ha voluto testimoniare l’importanza del pronunciamento dei giudici di Benevento per le categorie più vulnerabili. Dal novembre del 2017, fino al 25 dicembre dello stesso anno, quando a causa dei maltrattamenti l’anziano era deceduto al Frangipane di Ariano Irpino, nei confronti dell’uomo erano state usate violenze fisiche e psicologiche, in una occasione era stato anche lanciato dalla vettura. “Manifesto, altresì, la mia gratitudine alle forze dell’ordine- ha sottolineato l’avvocato Vitiello- e in particolare al Nucleo Operativo della Compagnia Carabinieri di Mirabella Eclano, per il prezioso contributo nel corso delle indagini, magistralmente coordinate dalla procura di Benevento. Grazie alla professionalità del comandante e dei suoi uomini, sin dai primi istanti, sono stati raccolti elementi utili, e fonti di prova, necessari alla ricostruzione dei fatti e all’individuazione della colpevole. Un ulteriore attestato di stima va ai miei colleghi, avv. Carmine Monaco, avv. Giuseppe Caturano, avv. Maria Rosaria Guarino, e avv. Franca Iacoviello, difensori delle altri parti civili, i quali, con professionalità e dedizione, hanno lavorato instancabilmente a questa causa, mettendo al servizio della giustizia la loro competenza e impegno”. Un verdetto, per quanto non ancora definitivo, che secondo il difensore di parte civile segna un risultato importante per le persone piu’ vulnerabili: “La famiglia della vittima ha visto finalmente riconosciuto il suo dolore, e questa sentenza segna un passo importante a tutela e a garanzia delle persone vulnerabili”.