Avellino verso il voto: “La politica è la forma più alta di carità”, il messaggio della Diocesi

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In occasione delle prossime elezioni amministrative nella città di Avellino, la Diocesi – attraverso l’Ufficio di Pastorale Sociale e del Lavoro – ha deciso di condividire i propri sogni.

“Paolo VI ricordava che “la politica è la forma più alta di carità”. Pensiamo allora che anche noi siamo chiamati a comprendere il nostro tempo e la nostra città, offrendo un orizzonte di senso, una sponda e un ponte verso quanti si accingono a vivere la nuova stagione amministrativa delle nostre comunità. In occasione delle prossime elezioni, vogliamo provare a condividere con l’intera comunità, di credenti e non, il sogno di una Città diversa che sappia custodire quanto di buono si è fatto nel passato, ma allo stesso tempo sia pronta ad edificare un futuro politico nuovo che tuteli sempre e, prima di ogni cosa, l’essere umano e la sua dignità”.

“Non chiediamo alla futura amministrazione comunale che crei dal nulla posti di lavoro, ma sogniamo che coloro che saranno eletti per governare la città nei prossimi anni, sappiano costruire alleanze serie tra istituzioni e mondo imprenditoriale, per valorizzare le tante potenzialità del nostro territorio, la creatività locale e la competenza di tanti giovani che continuano a lasciare la città capoluogo e l’Irpinia per cercare altrove la propria realizzazione professionale e lavorativa”.

“Sogniamo una città accogliente e solidale verso tutti, soprattutto verso i più bisognosi, i poveri, gli stranieri. In questi anni, abbiamo iniziato a toccare con mano il problema serio dell’immigrazione di fronte al quale la popolazione avellinese ha manifestato generosità e accoglienza, soprattutto nella gestione delle emergenze. E’ necessario, però, impegnarsi seriamente affinché nell’agenda politica trovino spazio progetti seri e condivisi di integrazione che mettano al centro il valore intangibile di ogni persona”.

“Sognamo una classe politica capace di restituire speranza e coraggio, determinazione e senso di unità, offrendo ai cittadini programmi chiari e realizzabili che non si rivelino, come già molte volte è avvenuto, vane promesse elettorali, sapendo compiere anche scelte impopolari per risanare la situazione economica in cui versano alcune amministrazioni comunali, a partire da quella di Avellino”.

“Sogniamo amministrazioni comunali che avviino politiche serie di tutela e cura dell’ambiente, senza dover ricorrere sempre ad interventi straordinari per fronteggiare le continue emergenze. Sono necessarie azioni chiare per salvaguardare la salute e l’incolumità dei cittadini ed un piano ambientale che rivalorizzi le tante “aree verdi” delle nostre città, facendole uscire dall’attuale stato di degrado ed abbandono in cui versano”.

“Sogniamo una città che venga governata con giustizia ed equità, rafforzando quotidianamente la cultura della legalità, senza anteporre mai l’interesse e il vantaggio personale al bene della comunità, al rispetto della legge e delle regole”.

“Sogniamo un’azione politica che guardi con profonda responsabilità al destino dei giovani, molto spesso costretti ad abbandonare le proprie case e le proprie famiglie per inseguire possibilità di inserimento occupazionale che i nostri territori non offrono. I giovani avvertono più di tutti il peso di una precarietà esistenziale che non si limita esclusivamente all’ambito economico-lavorativo, ma invade anche il mondo degli affetti. Con essi e per essi SOGNIAMO l’utilizzo delle tante “opere incompiute” dei nostri territori, che sono monumenti osceni e inquietanti”.

“Sogniamo, nell’immediato, una campagna elettorale non denigratoria e violenta, ma serena e di reale confronto, non su promesse impossibili, ma “sull’arte del possibile che è la politica”; senza che l’agone, con mille liste, laceri il tessuto già provato, di famiglie e istituzioni, lasciando strascichi di sospetti e di inimicizie. Non si può governare all’indomani di una battaglia che ha lasciato sul campo solo morti e feriti!”.

“Sogniamo che, non solo nei prossimi mesi, cittadini e istituzioni, candidati e associazioni, organizzazioni e parrocchie, laici e preti, vincitori e sconfitti, adottino le nostre città perché diventino più umane e vivibili, aperte e ospitali, custodi del loro passato e delle loro radici e proiettate verso il futuro. Papa Giovanni XXIII raccomandava: “Non preoccupatevi per ciò che avete provato e fallito, ma di ciò che vi è ancora possibile fare… Non consultarti con le tue paure, ma con le tue speranze e i tuoi sogni”.

“Quelli sopra elencati sono proprio alcuni dei SOGNI che vogliamo condividere con gli uomini e le donne di buona volontà dei nostri territori. Siamo certi che con l’impegno di tutti, nel rispetto dei ruoli di ciascuno, potremo farli diventare realtà” conclude la Diocesi.