Avellino – Tutti in attesa del Letta day. Sabato, il candidato alle Primarie per la segreteria nazionale del Pd, sarà in Irpinia per presentare il proprio programma d’azione incentrato su tre cardini: libertà, mobilità e democrazia. Ed è proprio alla sovranità popolare che fanno ricorso gli ‘adepti’ del comitato provinciale pro Letta costituito da poco, ma con le idee già chiare. Adesioni significative che vedono in prima linea Lello De Stefano, ex presidente Ato, Francesco Todisco, consigliere comunale in quota Ds, Antonio Trione, assessore comunale di Lauro, Rosanna Rebulla, presidente della casa di riposo ‘Alfonso Rubilli’ e già assessore al Comune di Avellino durante la gestione Di Nunno, Rita Maio, dirigente scolastico del Regina Margherita, Antonio Iannaccone, consigliere comunale in forza Sdi, Gerardo Renzulli tra le fila della Dc, Paolo Fiore Nittolo, sindaco di Grottolella, Liberato Santaniello, primo cittadino di Quindici, Fabio Minichiello coordinatore per le sezioni del Vallo di Lauro. Insomma, tutti riuniti intorno ad un progetto che cerca “…soluzioni innovative per la Campania nel segno della democrazia e dello svecchiamento della politica”. Lello De Stefano ha anticipato così le mosse seguite dal Circolo dei Democratici per Enrico Letta in vista dell’appuntamento del prossimo 14 ottobre. “Freschezza, entusiasmo e forza civile. Il gruppo di Enrico Letta si fonda su questi tratti che caratterizzano, da sempre, il percorso politico del nostro candidato. All’interno del Pd non dovranno esserci distinzioni politiche. Basta parlare di Ds e Margherita, basta subire il potere di pochi. Noi vogliamo dare il nostro contributo alla nascita del Pd e, come nel ’95, ricomporre la porzione ulivista attualmente in frantumi. Vogliamo essere una sorta di wikipedia della politica, dove dalla base di un comun denominatore, provengano istanze per ampliare orizzontalmente il nostro cammino”. “Letta è l’unico a rispecchiare un profilo riformista, capace di convogliare a sé le migliori energie del panorama democratico. Sostengo questa candidatura perché bisogna abolire quella classe politica composta da opportunisti e scettici. Come può nascere un nuovo partito se si resta ancorati ad uno sconfortante conservatorismo?”. Questo l’intervento del diessino Francesco Todisco che ha poi affondato la lama contro chi vorrebbe mantenere un posto al sole all’interno del partito democratico. Ed è alla componente giovane che bisogna puntare per rilanciare e risvegliarsi dal torpore la politica. “Per noi che abbiamo sempre militato con coerenza nei partiti – spiega Rosanna Rebulla – il Pd rappresenta un modo per ritornare alla ‘politica del servizio’. Un politico che guadagna 15mila euro al mese, può mai comprendere le difficoltà di un operaio o di un lavoratore socialmente utile? In Italia, purtroppo, c’è troppa lontananza tra chi detiene il potere e la gente. Bisogna abbandonare l’idea che la politica sia solo una professione per guadagnare”. Dare ai cittadini la possibilità di decidere e di scegliere i propri amministratori, avvicinare i giovani al progetto Letta, sbriciolare l’ingessatura burocratica, partecipare attivamente alla vita politica. Una condivisone di intenti, questa, sostenuta da Minichiello, Renzulli, Trione e Maio che hanno evidenziato come il singolo cittadino sia solo e senza una guida capace di renderlo protagonista delle piccole ‘cose’ quotidiane e del miglioramento della condizione politica. Ed intanto c’è ancora qualche remora sulla candidatura di De Mita e qualche ‘colpo a sorpresa’ riguardante l’ex sindaco di Avellino Antonio Di Nunno. “Seppur condividendo le nostre idee – si bisbiglia – non crediamo possa tornare sulla scena politica. Certo, si tratterebbe di una grossa opportunità”. (di Marianna Marrazzo)
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