“Nessuna spaccatura all’interno dell’Udeur. Forse un po’ di amarezza che deve essere superata”. E’ l’analisi che fa il segretario provinciale di via De Conciliis Pasquale Giuditta in merito alla questione del dopo voto che ha visto la candidatura di Giovanni Iacobelli non in pole, come qualcuno si aspettava. “Abbiamo affermato – continua Giuditta – il nostro partito sul territorio. Questo è il più grande risultato. Se si legge il dato elettorale, non può che essere positivo. Se invece si vuole affermare il primato personale, questo non fa parte della mia logica (il riferimento è al presidente Gianfranco Iacobelli e company ndr)”. “Certo ci possono essere delle amarezze. Anch’io l’ho avuta, non vedendomi candidato nel listino, ma l’ho superata. Ovviamente ho cercato di spingere per Maffei e Moretti nella logica di dare un contributo al partito e non alle candidature personali, Franco Lo Conte ha appoggiato Bongo, l’assessore Luca Iandolo, Iacobelli. Per quanto riguarda le liste, abbiamo avuto l’indicazione a livello regionale affinché fossero competitive. Grazie anche a questa ‘strategia’ ogni candidato è stato stimolato a fare meglio”. Il massimo esponente di via De Conciliis non manca di rimarcare la crescita del partito di Clemente Mastella nel territorio irpino.
“L’Udeur è il partito che esce vittorioso in provincia di Avellino dalla tornata elettorale. Abbiamo avuto un successo elettorale notevole. Il tutto dovuto al buon lavoro svolto finora. Questo risultato ci darà la forza di andare avanti con maggiore determinazione. Anche nella direzione di continuare a dare un contributo affinchè il centrosinistra organico si radichi e raggiunga l’equilibrio agognato”.
In un’intervista rilasciata al nostro quotidiano lei mise in evidenza la non condivisione della ‘politica’ dell’europarlamentare Cirino Pomicino. Cosa è cambiato?
“Era inconcepibile avere un parlamentare che prendeva le distanze da Bassolino. Credo che il mio intervento sia servito”. E’ ancora una volta Pasquale Giuditta a voler mettere in evidenza come il suo appello al leader nonché cognato Clemente Mastella di dare maggiore visibilità al partito in Irpinia, non sia stato un segno di ‘irriverenza’, tutt’altro.
“Certo, con grande sofferenza ho dovuto dire pubblicamente quello che pensavo. L’ho fatto in nome di un partito che deve avere visibilità non solo in Irpinia. Questo appello, però, non può essere visto come segno di rottura. Non ci potrà mai essere. Del resto i rapporti tra me e Clemente Mastella, sono ottimi”. Insomma bando alle ‘chiacchiere’… se tali si possono definire: alla fine, nonostante qualche incomprensione, sempre cognati sono. (Teresa Lombardo)
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