di Claudio De Vito – All’improvviso Walter Taccone spettatore dell’allenamento pomeridiano dell’Avellino al Partenio-Lombardi. Proprio così, nessuna allucinazione. I tempi sono cambiati ma il posto no: l’ala dell’anello inferiore della Terminio lato settore ospiti che solitamente occupava con lo staff dirigenziale ai tempi del suo Avellino. Quanta nostalgia per lui al ritorno al Partenio sotto il pallido sole invernale che bacia i gradoni della tribuna.
Berretto in testa e occhiali da sole: quasi si fa fatica a riconoscere il protagonista della sciagura dell’Unione Sportiva sbattuta fuori dalla Serie B per una fideiussione difettata.
“Sono venuto per un sostegno a questi ragazzi”. Walter Taccone ha preferito evitare dichiarazioni ma si è lasciato scappare queste parole ribadite poi al presidente dell’Avellino di oggi Claudio Mauriello. “Porta la mia parola di incoraggiamento allo spogliatoio” ha raccomandato al suo interlocutore.
In realtà la vera missione dell’ex patron è stata quella di portare via dal magazzino dello stadio alcune cose. Il tempo di un saluto e qualche battuta con la dirigenza Sidigas, poi Walter Taccone è sfilato via con l’auto carica di palloni dal sapore nostalgico marchiati Lega B e materiale medico di sua proprietà.
Una visita cordiale quella del professore avellinese che nelle scorse settimane, dopo qualche frizione, ha mollato la presa sulla convenzione lasciando campo libero alla società di Gianandrea De Cesare per l’utilizzo del Partenio-Lombardi in via esclusiva. Ci si siederà di nuovo attorno ad un tavolo a fine campionato per regolare le ultime questioni. Nel frattempo Walter Taccone ha voluto manifestare la sua vicinanza al nuovo corso: sono le ultime tracce di un ciclo abbondantemente concluso a colpi di lacrime e sentenze.