Avellino – Storie di miseria: via Imbimbo rifugio per senzatetto

Avellino – Ancora storie di degrado e povertà. Storie di uomini costretti a vivere in dimore occasionali e prive di ogni servizio igienico-sanitario. La denuncia, questa volta, arriva da via Luigi Imbimbo, bretella alle spalle della mensa per poveri ‘Don Tonino Bello’. Una struttura che doveva essere uno spogliatoio di un campo di calcio – mai realizzato – è adesso la ‘casa’ di alcuni clochard che quotidianamente, e soprattutto nelle ore notturne, trafficano in zona tra il malcontento delle sessanta famiglie residenti. Una situazione insostenibile che vede protagonisti senzatetto costretti a vivere in strada come randagi. “Siamo stanchi di subire la disattenzione delle istituzioni” – tuonano alcuni abitanti. “Ma soprattutto siamo preoccupati per la nostra sicurezza e tranquillità”. Infatti, secondo quanto riferito, schiamazzi e litigi scaturiti, con molta probabilità dai fumi dell’alcool, disturbano la quiete notturna. Ma non solo. Anche di giorno, gli abitanti di via Imbimbo sono costretti ad assistere a spettacoli indecorosi come l’espletamento di funzioni organiche in strada. Imprecisato il numero dei barboni che vivono nel fatiscente immobile. Nell’area off limits a bambini ed adulti ci si può trovare di tutto: alimenti non consumati, stracci, pentolame sudicio, oggetti personali lerci. Mancano, quindi, le indispensabili condizioni di vivibilità per assicurare alle sessanta famiglie uno sviluppo sociale che possa includere questa periferia nel circuito cittadino. Oltre alla dimora di emarginati, il mai realizzato spogliatoio è stato covo per tossicodipendenti, vista la sua ubicazione nascosta da occhi indiscreti. Ma i residenti di via Luigi Imbimbo non ci stanno e reclamano il tempestivo intervento dell’amministrazione comunale. “Avellino non è solo tunnel, corso Vittorio Emanuele e piazza Libertà. Anche noi vogliamo sentirci cittadini, ma più di ogni altra cosa, vogliamo garanzie per la nostra sicurezza”.