Lunedì 5 settembre sarà il redde rationem per il sindaco di Avellino Paolo Foti.
Otto consiglieri comunali, appartenenti all’ormai ex maggioranza consiliare, stamane hanno reso noto un documento che, nei fatti e concretamente, sfiducia l’operato del sindaco avellinese.
Al prossimo appuntamento in Aula, dunque, Foti si troverà ad affrontare l’amara realtà. Poichè, se la matematica non è un’opinione, agli otto dissidenti si dovrebbe aggiungere l’intera opposizione (ma quest’ultimo dato appare men che mai scontato, ndr) arrivando così al numero (17) utile a decretare la fine del governo cittadino di Foti (notaio o Aula, poco conta).
Come detto, la palla, in sostanza, passa ora nelle mani dei 9 consiglieri di opposizione. Si ricorderà infatti come, una settimana fa, il consigliere comunale e deputato di SeL-SI Giancarlo Giordano, nel corso di un pubblico incontro al Circolo della Stampa, aveva esortato i dissidenti a compiere un atto formale di distacco nei confronti del sindaco: “Pur di mettere fine alla tragedia amministrativa targata Foti – aveva detto Giordano – siamo pronti a tutto, anche a firmare le dimissioni dal notaio come vogliono i cosiddetti dissidenti. Prima però vogliamo vedere i loro nomi in calce alla sfiducia. Ma temo che, al di là dei proclami, questo non possa accadere”.
E invece, stando ai fatti delle ultimissime ore, questo è realmente accaduto.
Ma tra i nove consiglieri vige (ancora) qualche perplessità che potrebbe garantire al sindaco di Avellino una scialuppa di salvataggio nel caso lo stesso tentasse di prolungare la sua gestione con un patto di fine consiliatura.
Già ieri, infatti, il consigliere comunale e consigliere provinciale (a proposito, si voterà nel giro di due mesi per il rinnovo del parlamentino di Palazzo Caracciolo) Domenico Palumbo aveva chiarito la sua posizione, uscendo così allo scoperto: “Se c’è un responsabile, questi è il Pd e non Foti, senza contare che finire anticipatamente questa consiliatura aprirebbe le porte ad un nuovo periodo commissariale”. Stamane, poi, lo stesso Palumbo ha riaffermato la sua posizione pro-Foti parlando del documento firmato dai dissidenti come di una “… masturbazione politica”.
Sulla stessa linea sembrerebbe esserci anche l’UdC con Bilotta e Pericolo.
Da valutare quali saranno, invece, le prossime mosse dei due consiglieri di Irpinia di Base (Enza Ambrosone e Carmine Montanile) prima passati in maggioranza salvo poi fare un nuovo passo indietro dopo l’ultimo Consiglio comunale sul caso Acs.
Il giorno del giudizio è alle porte, non solo per Foti.