Avellino – Ranaudo (PdCI): “I rifiuti sono il tumore della Campania”

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Avellino – “Dopo il ciclone giudiziario che sta animando l’ultimo capitolo dell’emergenza rifiuti, si avverte ancora di più il bisogno di dimostrare, in modo civile e pacifico, quanto la nostra provincia ha bisogno di essere tutelata. Sono in 25 nel mirino della magistratura, accusati di aver dato vita ad “un sistema imperniato su una attività di lavorazione dei rifiuti assolutamente fittizia: I rifiuti che uscivano imballati dai Cdr presentavano – secondo i magistrati – identiche caratteristiche fisico-chimiche rispetto alla spazzatura d’origine”. Se effettivamente si accerteranno queste accuse, si vedranno riconfermate tutte le nostre preoccupazioni più volte espresse”. È quanto afferma in una nota Domenico Ranaudo, capogruppo provinciale PdCI che continua: “… ed il lavoro della magistratura metterà ancora di più in risalto i sacrifici ed i danni che la nostra provincia ha ricevuto: basta pensare al Cdr ed ai vari siti di stoccaggio che ha ospitato l’Irpinia. E’ arrivato il momento di far capire che esiste un’unica provincia, che unita, chiede a gran voce la gestione autonomia del proprio ciclo integrato dei rifiuti. Bisogna pretendere che non solo le istituzioni ma le comunità, i cittadini, la gente, che fino ad oggi non hanno accennato il benché minimo sforzo per la salvaguardia della salute ambientale, si assumano responsabilità ed acquisiscano un senso civico per troppo tempo assente. Non possiamo tollerare che ancora una volta in Irpinia arrivino i rifiuti di Napoli mentre si attenderà – molto probabilmente in eterno – la realizzazione di un termovalorizzatore che, dati i precedenti, lascia tanto pensare ad un nuovo abuso di soldi pubblici: terreno fertile per la camorra e per la politica corrotta. Qui si tende ancora a sottovalutare ciò che ormai è diventato un tumore in metastasi per la Regione Campania. Dobbiamo dimostrare in tutti i modi che questo non ci sta bene. Dimostrare che siamo pronti a difendere la nostra dignità ed il nostro diritto alla salute. Dobbiamo dimostrare che vogliamo in tutti i modi liberarci dai pesanti vincoli del napoletano e gestirci autonomamente. E’ per questo che sabato bisogna scendere in piazza”.

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