Un agente della Polizia Penitenziaria di Avellino sarebbe stato aggredito da un detenuto nel carcere di Bellizzi Irpino.
Il fatto sarebbe accaduto oggi pomeriggio presso la casa circondariale della città capoluogo.
A riferirlo è Donato Capece, segretario nazionale del Sappe.
“A pochi giorni dalle violenze nell’OPG di Aversa – si legge in una nota – questo pomeriggio si è registrata l’ennesima assurda aggressione di un detenuto contro un poliziotto penitenziario del carcere irpino, tanto violente da indurre il Basco Azzurro, colpito da due pugni al volto, a ricorrere alle cure dei medici dell’Ospedale cittadino S. Giuseppe Moscati”.
“Sono stati momenti di alta tensione, gestiti al meglio dal personale di Polizia Penitenziaria che con grande professionalità ha impedito conseguenze più gravi all’interno della Casa Circondariale di Avellino, che alla data del 31 agosto scorso risultava affollata da 605 detenuti, ben 105 in più rispetto ai posti letto regolamentari. E’ uno stillicidio costante e continuo: i nostri poliziotti penitenziari continuano a essere picchiati e feriti nell’indifferenza delle autorità regionali e nazionali dell’amministrazione penitenziaria, che sono per altro costrette a confermare l’aumento delle violenze contro i Baschi Azzurri del Corpo nonostante il calo generale dei detenuti ma che nonostante ciò non adottano alcun provvedimento concreto perché queste folli aggressioni abbiamo fine, ad esempio sospendendo quelle pericolose vergogne chiamate vigilanza dinamica e regime penitenziario aperto”, denuncia il leader nazionale del Sappe che rivolge al poliziotto ferito “… la solidarietà e la vicinanza del primo Sindacato dei Baschi Azzurri”.
Capece ricorda che il Sappe aveva reso pubblico, nelle scorse settimane, il dato allarmante delle aggressioni contro i poliziotti in Campania nei primi sei mesi del 2015: 325 colluttazioni e 55 ferimenti che, alla data di oggi, sono lievitati complessivamente a più di 400 episodi.
Emilio Fattorello, segretario Regionale Sappe della Campania, evidenzia infine “… la professionalità, la competenza e l’umanità che ogni giorno contraddistingue l’operato delle donne e degli uomini della Polizia Penitenziaria con tutti i detenuti per garantire una carcerazione umana ed attenta pur in presenza ormai da anni di oggettive difficoltà operative, le gravi carenze di organico di poliziotti, le strutture spesso inadeguate. Attenti e sensibili, noi poliziotti penitenziari, alle difficoltà di tutti i detenuti, indipendentemente dalle condizioni sociali o dalla gravità del reato commesso. Ma che corrono rischi e pericoli ogni giorno, in carcere, a Bellizzi e nelle altre strutture detentiva campane, per il solo fatto di essere rappresentanti dello Stato che garantiscono sicurezza e per questo pagano anche prezzi altissimi in termini di stress e disagi”.