Avellino – Pdci, Questione Morale: le riflessioni di Cicchetti

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Vito Nicola Cicchetti, coordinatore provinciale dei Comunisti Italiani, offre il suo punto di vista sulla “questione morale”. Argomento che nel dibattito congressuale è entrato con grande forza, monopolizzando stampa e convegni. “La Provincia – dichiara – ha avvertito giustamente la necessità di svolgere una seduta del consiglio a Quindici. La legalità è una questione strettamente connessa ad un altro grande tema, quello della “questione morale”. Qui Cicchetti cita un famoso discorso di Enrico Berlinguer del 1981: “I partiti d’oggi sono soprattutto macchine di potere e di clientela: scarsa o mistificata conoscenza della vita e dei problemi della società e della gente, idee, ideali, programmi pochi o vaghi, sentimenti e passione civile, zero. Gestiscono interessi, i più disparati, i più contraddittori, talvolta anche loschi, comunque senza alcun rapporto con le esigenze e i bisogni umani emergenti, oppure distorcendoli, senza perseguire il bene comune” , analisi più che mai attuale. Nel mentre in tanti si spendono alla ricerca delle cause che sono alla base della illegalità diffusa, in pochi individuano proprio nei politici e amministratori il primo vero anello di tale sistema”. Tra i danni arrecati dal cosiddetto ‘berlusconismo’, Cicchetti individua nell’ “aver fatto passare per normale ciò che è illegale”. Si è consentito, continua Cicchetti, alla politica e ai partiti di assolvere ciò che la giustizia ha condannato. Un fenomeno che, secondo il coordinatore provinciale del Pdci, ha attecchito anche nella nostra provincia. “Quale credibilità – si domanda – hanno le istituzioni, che vogliono trasmettere il messaggio di legalità, nel mentre nelle istituzioni stesse sono presenti soggetti che ricoprono la carica di Sindaco in violazione e dispregio di una legge dello Stato?”. Il riferimento è alla legge sul terzo mandato. Da qui, Cicchetti lancia il suo appello: “prescindendo dal se sia giusta un legge che vieta la ricandidatura per il terzo mandato, questa esiste e va rispettata. Chi in violazione di un dettato normativo occupa la poltrona di Sindaco (ed anche quella di assessore Provinciale) come può parlare di legalità ai giovani se è egli il primo a violare la legge dello Stato? Quale credibilità per le istituzioni? per i partiti? Ripristiniamo la legalità a partire dagli enti e dai partiti altrimenti, potrà governare anche il centro sinistra, ma il sistema Berlusconiano di rendere legittimo anche ciò che contrasta con leggi e costituzione avrà vinto”.

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