Avellino – L’attività di monitoraggio e di controllo dei mercati consuetamente condotta dalla Guardia di Finanza, come già avvenuto nello scorso mese di gennaio si è tradotta nell’attuazione di uno articolato programma d’intervento anche in concomitanza con i saldi estivi.
Sotto la lente d’ingrandimento delle Fiamme Gialle sono passate questa volta le vendite straordinarie di fine stagione avviate la scorsa settimana. Con un piano d’azione avviato sin dallo scorso mese di giugno, pattuglie della Compagnia di Avellino, agli ordini del capitano Salvatore Serra, hanno perlustrato in lungo ed in largo le principali arterie commerciali di Avellino e dei Comuni limitrofi “fotografando” una situazione in modo da poter controllare il rispetto della specifica normativa regolante il articolare tipo di vendita.
Sulla base delle indicazioni del comandante provinciale, colonnello Mario Imparato, gli accertamenti sviluppati nel capoluogo ed in provincia hanno creato le premesse con una metodologia operativa in grado di portare elementi certi e inconfutabili, per poter sviluppare concretamente una mirata azione di servizio nel periodo dei saldi. L’operazione è stata denominata Sold Out 2.
Aderendo alle numerose indicazioni provenienti da semplici cittadini e da diverse associazioni di categoria, l’azione delle Fiamme Gialle ha tentato di porre un freno ai comportamenti scorretti che una parte degli esercenti pone in essere esponendo e pubblicizzando i prodotti in vendita nel periodo di saldi secondo modalità non rispondenti ai criteri di chiarezza e trasparenza sanciti dalle norme.
Dopo aver opportunamente “memorizzato” quanto oggetto di rilevamento nel mese di giugno, dal 1 al 7 luglio è stato dato corso al controllo a campione di 35 esercizi operanti in Avellino, Atripalda, Mercogliano e Monteforte Irpino: 20 sono stati i casi d’irregolarità riscontrati, concentrati presso attività commerciali esercenti la vendita al dettaglio di abbigliamento, calzature e accessori.
Tra le violazioni più ricorrenti quella commessa da alcuni commercianti che in occasione delle vendite di fine stagione utilizzano, come riferimento per l’applicazione delle percentuale di sconto, un prezzo superiore a quello effettivamente praticato nel normale periodo di vendita. In un caso è stato addirittura riscontrato un prezzo finale “a saldo” superiore a quello rilevato prima dell’inizio delle vendite straordinarie di fine stagione, mentre in un’altra circostanza è stato accertato che il prezzo di vendita era stato gonfiato anche del 50 per cento sul prezzo originario. Negli altri casi la percentuale dei saldi veniva pubblicizzata solo sulle vetrine della attività commerciali mentre i cartellini esposti risultavano del tutto privi di prezzo. Al termine delle attività di servizio sono state elevate sanzioni amministrative per circa 21mila euro nei confronti di 13 esercenti. Nel corso dell’attività sono state anche constatate 14 violazioni per mancata emissione dello scontrino e della ricevuta fiscale.
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