Avellino – Nuovi sviluppi per i 14 operatori del refettorio ospedaliero. La protesta pacifica condotta questa mattina dalle maestranze dipendenti della società Raimbow, non ha prodotto il risultato sperato. Si è concluso con un nulla di fatto l’incontro tra i vertici dell’azienda partenopea, aggiudicatrice del servizio mensa, e tra i rappresentanti sindacali di Cgil, Cisl e Ugl. “Solo lunedì – spiega Remo De Cola referente Cgil – le 14 maestranze ‘scopriranno’ cosa la Raimbow ha riservato per loro. Insieme alla busta paga, infatti, sono previste anche le lettere di licenziamento. In attesa del tavolo di concertazione, abbiamo la parola data dal manager del Moscati Giuseppe Rosato che ha espresso tutta la sua solidarietà e impegno nei confronti dei lavoratori. L’s.o.s dei lavoratori dovrà giungere alla presidente della Provincia Alberta De Simone e al Prefetto di Avellino Paolo Orrei affinché ci sia un dialogo concreto”. Queste le possibilità che si prospettano per gli operai della Raimbow: la riduzione del 34 per cento degli stipendi più i licenziamenti. Un futuro negativo che avrà grandi ripercussioni anche sul servizio di refezione ospedaliero. “I dipendenti assicureranno il pasto solo ai malati che necessitano di alimentarsi prima delle cure sanitarie – continua De Cola – per poi occupare simbolicamente la cucina in segno di protesta”. Anche le forze politiche scenderanno al fianco delle 14 maestranze. Da lunedì, infatti, una delegazione di Rifondazione Comunista e una di Alleanza Nazionale presiederanno il Moscati a sostegno della causa. A nulla è valsa anche la mediazione diretta dei dipendenti. Infatti, è stata bocciata la proposta di sottrarre 70 euro da ogni busta paga pur di mantenere integro l’organico degli assunti. Solo nei prossimi giorni si sapranno ulteriori dettagli sulla vicenda.
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