Avellino – “Grazie Mancino”. E’ la frase provocatoria che affollerà le cantonate della città di Avellino. Manifesti duri a firma di Libera Città e chiaramente del capogruppo consiliare Antonio Gengaro saranno affissi a partire da domani mattina. “In otto anni, dal 1995 al 2003, l’amministrazione Di Nunno ha saldato debiti per circa 130 miliardi – dei 200 lasciati in eredità dalla gestione manciniana del posto terremoto – senza chiedere una lira ai cittadini avellinesi. L’amministrazione Galasso – si legge – dopo appena un anno e rimangiandosi le solenni promesse elettorali, ha portato l’Ici sulla seconda casa alla misura massima consentita: 7 per mille, ed ha aumentato del 10 per cento la tassa sui rifiuti. Questi aumenti, peraltro, non vengono utilizzati per migliorare i servizi ai cittadini. Infatti diminuiscono gli interventi in settori vitali. Nel 2003 l’amministrazione Di Nunno ha stanziato per i settori:
Cultura 1.937.244 euro;
Pubblica Istruzione: 3.585.693 euro;
Sport: 693.662 euro;
Manutenzione: 1.106.663 euro;
Nel 2005 Galasso invece ha destinato per:
Cultura: 1.367.098 euro;
Pubblica Istruzione: 3.201.589 euro;
Sport: 609.082;
Manutenzione: 944.000. Aumentano invece le spese per la raccolta e lo smaltimento dei rifiuti, da 7.963.170 euro (Di Nunno) a 9.47.203 euro (Galasso); e le indennità per assessori e presidenti di circoscrizione sono passate dai 399.638 euro del 2003 ai 462.591 del 2005. E questo è solo l’inizio”.
Redazione Irpinia
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