Avellino – L’affondo di G. D’Ercole: Un altro abbandono

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“Dopo l’abbandono del Sen. Mancino, ormai consapevole dell’imminente fallimento del Sindaco da lui voluto, getta la spugna un altro pezzo pregiato del centrosinistra avellinese, l’Assessore alla Cultura Iermano, vero e proprio uomo immagine della Giunta Galasso”. Così in sintesi Giovanni D’Ercole capogruppo di An. “È, questo, un addio che arriva dopo molti mesi di polemiche ed un progressivo isolamento di Iermano da parte della Giunta e del Sindaco, culminato, incredibilmente, nella compilazione del cartellone del Gesualdo all’insaputa dell’Assessore alla Cultura stesso. Ma non possiamo neanche dimenticare le violente e velenose interrogazioni rivolte in consiglio comunale a Iermano proprio da esponenti della Margherita, né la censura attuata nei suoi confronti, quale Assessore allo Sport, negli inviti di inaugurazione della piscina comunale. Al di là della cortese lettera inviata da Iermano al Sindaco, è evidente che le motivazioni che hanno indotto l’Assessore alla Cultura alle dimissioni sono tutte da ricercare nella guerra in atto da sempre nel centrosinistra cittadino; una guerra motivata solo da uno scopo: la distribuzione o la redistribuzione del potere. In un clima da “ultimi giorni di Pompei”, si acuisce lo scontro già feroce all’interno della maggioranza e all’interno della Margherita, con una casella da riempire necessariamente, anche considerando i problemi legati al futuro del Teatro Gesualdo. A tal proposito, ricordiamo che oggi il consiglio comunale avrebbe dovuto riunirsi e discutere del Teatro ma, un atto arrogante della Margherita, ha consentito di non mettere a nudo pubblicamente i tormenti di una maggioranza incapace, assumendo come foglia di fico una manifestazione referendaria. La Destra si chiede che senso possa avere, ormai, la conferenza programmatica di Galasso se non quello di un disperato accanimento terapeutico rispetto ad una maggioranza asfittica, inutile e dannosa per la Città. Chiediamo al Sindaco un atto di responsabilità e di orgoglio che lo spinga a seguire le orme del prof. Iermano rispetto alla presa d’atto della sua bancarotta amministrativa”.

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