Avellino – In giro per i supermercati: pranzo mio quanto mi costi!

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Avellino – In questo periodo si parla tanto di crisi e rialzo dei prezzi. Il crollo dei consumi ha colpito il settore alimentare anche in Irpinia e i supermercati appaiono svuotati. Nemmeno le offerte servono a tenersi stretti i clienti. Gli stipendi diminuiscono, i prezzi crescono e i consumi crollano. Gli ultimi aumenti riguardano beni di prima necessità come pasta, pane e latte eppure la Confcommercio precisa: “I prezzi non sono aumentati; i negozianti hanno ridotto al massimo i guadagni”. Fatto sta che le famiglie irpine si sono viste costrette nell’ultimo periodo a tagliare le spese proprio su questi prodotti. Il rialzo è legato a tanti fattori, primo fra tutti l’aumento di gas, luce e carburanti.
Ma, nella pratica, quanto spende per i tre pasti principali della giornata una famiglia irpina?
Siamo andati in giro nei supermercati, calandoci nei panni di tanti e tante avellinesi alle prese con la spesa, sempre più cara, sempre meno abbondante. Un confronto fatto a parità di marche e di prodotti, senza considerare però le varie offerte della settimana, per renderci conto di quanto ci costi sederci a tavola. Facciamo qualche calcolo insieme. All’Ipercoop una colazione composta da un litro di latte (a lunga conservazione), un pacco di caffè e uno di biscotti bigusto ha un prezzo di 6,07 euro; la stessa colazione al maxisidis ha più o meno lo stesso prezzo: 6,10 euro. E siamo solo alle otto e trenta del mattino.
Per riunirci intorno a un tavolo, davanti a un telegiornale a pranzo, con il solito, tipico, italianissimo piatto di pasta al pomodoro, 7 euro all’Ipercoop, poco più di 6 euro al Maxisidis (ma abbiamo comprato anche l’olio extravergine d’oliva). Una bottiglia da un litro e mezzo d’acqua può variare dai 20 ai 50 centesimi, una bibita gassata circa 1,55 euro. Volendo servire anche un secondo piatto con contorno, ad esempio salsicce e insalata, dobbiamo aggiungere altri 6,50 euro. Il pane, immancabile su ogni tavola, ci costa circa 90 centesimi, mezzo chilo. Vogliamo fare un rapido (si fa per dire) calcolo? Per il pranzo abbiamo speso 16,20 euro, centesimo più, centesimo meno. Intanto il telegiornale è finito, il pasto pure.
Il pomeriggio potrebbe passare lontano dal frigo e dalle dispense, sperando che i bambini non sprechino alcuna energia e stiano fermi e immobili davanti alla tv, senza pronunciare la tragica frase: “Mamma … ho fame”. Ma bisogna essere pronti a tutto e in freezer c’è la vaschetta di gelato che, con quasi 4 euro, può alleviare la calura dei pomeriggi estivi e l’appetito dei pargoli e degli eventuali ospiti.
Una cena fredda composta di mozzarella, pomodori e uva ci costa poi 6 euro. Così si conclude la giornata alimentare di un avellinese medio che ha speso in un supermercato più o meno grande, ha comprato cibi molto pubblicizzati e non si è servito di alcuna offerta. Il costo totale è, a conti fatti, di 32,20 euro. Non pochi se consideriamo che moltiplicati per trenta giorni fanno 966 euro, cioè quasi uno stipendio della famiglia media che abbiamo considerato. Ma risparmiare si può?
Si può, ma bisogna essere attenti e perdere un po’ di tempo in più tra gli scaffali con un occhio in più alle offerte e uno in meno alla tv.

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