Avellino – Il maltempo e le piogge che copiose da ieri si stanno abbattendo sulla città capoluogo non hanno permesso oggi ai tecnici comunali e della Soprintendenza dei Beni Culturali di Avellino e Salerno di procedere alle attività di geoprospezione dei sottosuoli nell’area del castello longobardo ad Avellino, complesso in restauro e già oggetto di numerose critiche in passato.
Le operazioni odierne, che sono state rinviate a lunedì mattina, avrebbero potuto far luce sulla scoperta di nuovi tesori archeologici al di sotto di piazza Castello e sotto la stessa struttura archeologica.
“Oggi erano in programma le attività di tomografia elettrica – spiega l’architetto Matteo Sessa della Soprintendenza – le indagini avrebbero fornito una cartina chiara e completa della situazione del sottosuolo fino ad oltre 15 metri di profondità”. Quella della tomografia elettrica è, infatti, una moderna metodologia d’indagine geofisica frutto dell’evoluzione delle classiche metodologie d’indagine geoelettrica.
In questa maniera sarebbe stato possibile scoprire la eventuale presenza di strutture antiche ancora vigenti sotto tutta l’area di piazza Castello.
Redazione Irpinia
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