Calma apparente per i 32 lavoratori dell’ex Cecchini. Dopo essere venuti a conoscenza del summit in Prefettura, fissato per giovedì prossimo, le tute verdi hanno deciso di sedare i propri animi e aggrapparsi all’ultima speranza in considerazione del fatto che a Palazzo di Governo saranno presenti tutte le parti coinvolte nella vertenza. Insomma, un vertice in cui si deciderà, in via definitiva, sulla querelle che ormai si protrae da mesi. Al tavolo siederanno i rappresentanti della Regione Campania, il Vice del Commissario Straordinario per l’Emergenza Rifiuti, i presidenti del Co.Sma.Ri. Av/1 e dell’Asa, i vertici della Fibe, il sindaco di Avellino e le Organizzazioni Sindacali di categoria. All’ordine del giorno la “patata bollente” della vertenza: le commesse. Solo nel caso in cui il vertice si dovesse concludere con le necessarie garanzie in merito alle richieste per il trasporto dei rifiuti dal Cdr di Pianodardine, allora i lavoratori potrebbero tirare un sospiro di sollievo. Risolta la questione commesse, ritornerebbe in gioco il Consorzio Smaltimento Rifiuti di Raffaele Spagnuolo con l’acquisizione, nella propria pianta organica, dei 32 lavoratori. Infatti, con le commesse si potrebbe avviare il discorso relativo all’avvio, da parte del Co.Sma.Ri, del ramo d’azienda relativo al trasporto dei rifiuti dal Cdr e, di conseguenza, si potrebbe partecipare all’asta, indetta per il 25 ottobre, acquistando per 445mila e 300euro i mezzi. Insomma, tanti i punti che saranno al vaglio del tavolo concertativo: tra questi anche la disponibilità dell’Asa di tutelare il livello occupazionale e l’ipotesi di finanziamento da parte di Palazzo Santa Lucia. La soluzione, dunque, sembra essere dietro l’angolo ma, come avviene in ogni vertenza, la prudenza non è mai troppa… e laddove il “caso ex Cecchini” non dovesse tagliare il traguardo, i 32 lavoratori si dicono pronti a scendere in piazza. Pronti ad incatenarsi, invece, sono le 27 maestranze, tra impiegati ed operai, del progetto “ Progetto Verde ”: dalla scorsa settimana, ricordiamo, i lavoratori hanno cominciato a protestare e a minacciare di essere pronti anche allo sciopero della fame laddove la vertenza non dovesse trovare soluzione “…siamo pronti ad incatenarci in segno di sdegno, per la drammatica situazione che si prospetta. Ventisette famiglie che dal primo novembre rischiano di non avere alcuna prospettiva né economica né sociale”. Domani mattina, intanto, si riuniranno in sit-in davanti alla Prefettura e alla Provincia dove, una rappresentanza di lavoratori ed il Sindacato incontreranno le istituzioni per evidenziare la scabrosa situazione occupazionale dell’Irpinia e per sollecitare una soluzione anche in “zona Cesarini”. I lavoratori, insomma, non chiedono che una mano nel poter continuare a curare personalmente il verde della nostra provincia… (e.b.)
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