Avellino – Uno spettacolo a cui gli avellinesi –e non solo- non hanno di certo fatto mancare partecipazione, entusiasmo e tanti applausi. E Goran Bregovic (classe ’50, Sarajevo), con la sua banda ‘dei matrimoni e dei funerali’, li ha davvero meritati tutti. A suon di musica zingara, quella inimitabile della Wedding and funeral band, Piazza Castello si è infatti di colpo trasformata in epopea balcanica, facendo da sfondo a un grande concerto internazionale che ha aperto la prima delle sei serate dedicate alle colonne sonore del cinema. Un evento, La Grande Notte del Cinema, organizzato dal Comune di Avellino in collaborazione con l’associazione Senzatempo, la Provincia di Avellino, il centro commerciale Partenio e inserito dalla Regione nell’elenco de ‘Gli eventi in Campania’, che si concluderà sabato 8 settembre con la Notte Bianca. L’artista, nato da padre serbo e madre croata, avvolto nel suo classico abito bianco, non ha smentito le attese con l’esibizione delle più belle colonne sonore prestate all’universo in pellicola e i pezzi del nuovo album. Suo compaesano è infatti Emir Kusturica, regista di capolavori come “Il tempo dei gitani” e “Underground” di cui Bregovic ha firmato le colonne sonore di molti film, compreso Arizona Dream, il “sogno americano”. Parla un italiano alquanto disinvolto quando spiega alla stampa cosa significa per lui la musica: divertimento, entusiasmo. E per un artista che viene da una terra di sofferenze è un’interpretazione alquanto originale e disillusa: “La musica non può portare la pace … ma questa sera ci sono tante persone che ascoltano un compositore che viene da una terra di guerre. Un paese dove gli artisti non hanno grandi illusioni. L’unica cosa che potevo fare per il mio popolo era la musica. E cosa potevo trasmettere se non divertimento ed entusiasmo?”, spiega Bregovic. Ad applaudire la contagiosa band nelle sue miscele di folk balcanico ed elettronica, in prima fila, tra gli altri, il primo cittadino Giuseppe Galasso, l’assessore alle attività produttive, Nicola Micera in prima linea per l’evento, l’assessore alla Cultura, Luciano Minichiello, il Questore, Antonio De Jesu, il direttore artistico della manifestazione, Luciano Moscati (Senzatempo) e la Presidente della Provincia, Alberta De Simone. (di Antonietta Miceli)
Di scena Goran Bregovic, e la città si riscopre più bella
Avellino – Goran Bregovic è un grande musicista, ma più di molti altri ha una qualità rara. Una dote non comune, quella di unire. Ieri sera all’appuntamento inaugurale della Grande Notte Bianca del Cinema la città era unita. C’erano tutti, famiglie e giovani, aristocratici e borghesi, ben pensanti e rivoluzionari, impeccabili elegantoni e ‘ragazzi di strada’, appassionati della musica gitana e marpioni della vita mondana. Eppure erano tutti lì, in quasi 10mila a ballare, divertirsi, emozionarsi e condividere il momento di aggregazione cittadina. Certo, la cornice era davvero suggestiva. Sulla destra il Castello, un pezzo di storia, e il conservatorio ‘Cimarosa’, la ‘palestra’ musicale degli irpini e non solo. Sulla sinistra il Teatro Gesualdo, che in attesa di esprimere del tutto le sue potenzialità, mostrava la sua facciata, magniloquente e passionale. In mezzo la folla, quella delle grandi occasioni, matura e reattiva. E nel cuore, il palco. E i musicisti. In tutto undici. Sette ai fiati, due coriste, il polistrumentista, percussionista e fisarmonicista, e Bregovic, con la sua chitarra. Un ensemble apparentemente scarno, senza archi, senza basso, …senza fronzoli, ma vivo più che mai. Energetico più che mai. Entusiasmante più che mai.
Non poteva esserci modo migliore per inaugurare la settimana della notte bianca. La musica di Goran Bregovic & The Wedding and Funeral Band mostra le rughe di una terra calda. E’ profonda e impegnata, sentita e malinconica, eppure ‘leggera’ e coinvolgente, a tratti entusiasmante, e soprattutto associante. E poco importa che ognuno abbia portato con se il proprio retaggio, positivo o indifferente. Ieri sera Avellino si è riscoperta più bella, una città del nuovo millennio. Per una sera ci siamo tutti dimenticati dei problemi che affliggono il nostro microcosmo e ci siamo divertiti. E i complimenti vanno a tutti. Anche all’amministrazione comunale, che questa volta forse ha messo tutti d’accordo, una volta tanto oltre le barriere politiche e oltre i giochi di potere. Una gran bella serata con la speranza che la notte… porti consiglio. (di Eddy Tarantino)