Avellino – Il presidente della VIII Commisione consiliare, Ernesto Di Cecilia, cerca di fare chiarezza sul lavoro ai disabili attraverso questa nota. “In qualità di presidente della Commissione consiliare – cultura, politiche giovanili, pubblica istruzione, sport e servizi sociali, intendo ribadire la necessità dell’Amministrazione Comunale di Avellino di affrontare la questione del lavoro ai disabili in modo finalmente coerente e chiaro, sottraendosi a pericolose forme di assistenzialismo in un campo estremamente importante e delicato come quello della disabilità. Innanzitutto, come da me più volte sostenuto in varie sedi, occorre applicare correttamente la legge 68 del 1999, in particolare l’art. 11, che disciplina il lavoro dei disabili. Ricordo che nel novembre 2006 sulla Gazzetta Ufficiale n.285 è stato pubblicato un fondamentale provvedimento della Conferenza unificata Stato, Regioni, Comuni che apre la strada alla possibilità di assunzioni di disabili con particolari debiti fisici all’impiego nelle pubbliche amministrazioni. Si parla opportunamente di ‘collocamento mirato’ ovvero una politica di lavoro sensibile ad una reale apertura verso le esigenze lavorative dei disabili gravi. Le amministrazioni pubbliche, utilizzando questa normativa, possono assumere invalidi civili da un minimo del 30% ad un massimo dell’80% del personale previsto nei vuoti della pianta organica. Addirittura il 40% della quota prescelta può essere chiamata con richiesta nominativa presso il Centro dell’impiego provinciale. Il Comune – continua la nota – deve assumere 18 unità tra gli invalidi generici di cui oltre la metà saranno prelevate dall’elenco degli LSU. Vuol dire che almeno 5 unità dovranno essere individuate tra quei disabili gravi che comunque possono svolgere lavori di ufficio. Penso a tanti giovani diplomati e laureati, con gravissime invalidità motorie e sensoriali, proprio in quelle discipline caratterizzanti una nuova e più moderna politica dei Servizi sociali. Per queste categorie sarebbe utile e civile bandire concorsi privilegiati. Su questi temi si gioca la credibilità dell’attuale amministrazione tenendo conto che si tratta di una possibilità irripetibile per favorire l’ingresso nel mondo del lavoro di giovani disabili. Per quanto mi riguarda – conclude Di Cecilia – ne farò un punto invalicabile per potermi continuare a riconoscere in un’amministrazione che non può assolutamente sottrarsi dall’affrontare, con scelte inequivocabili, una delle questioni di fondo delle politiche sociali della nostra città. Mi auguro che il sindaco recepisca questa mia ferma inderogabile posizione. Evitando soluzioni pasticciate o peggio ancora clientelari”.
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