Avellino-De Jesu si presenta… e “cambia l’immagine della Questura”

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Avellino – La sua fama lo precede: il ‘distintivo’ da ‘osso duro’ delinea i caratteri di Antonio De Jesu, nuovo Questore di Avellino presentato all’opinione pubblica nel giorno del suo insediamento. Bandendo, almeno con le parole, la reputazione acquistata nel corso di una carriera ricca di soddisfazioni (era capitano a soli 24 anni), De Jesu, originario di Pietradefusi, si presenta come ‘il Questore della gente’: “La fama mi precede ma il De Jesu di oggi non è lo stesso di 20 anni fa”. E la metamorfosi è legata soprattutto all’esperienza maturata negli anni di vicariato a Napoli, “una grande palestra professionale e di vita”. Oggi alla stampa si è consegnato il Questore “non delle grandi promesse ma della sostenibilità. Non dei compromessi ma della chiarezza”. Ma soprattutto oggi, l’opinione pubblica si è trovata “innanzitutto dinanzi ad un uomo”. Un uomo che ambisce a cambiare l’immagine della Questura. Un uomo aperto e schietto con la manifesta volontà di “compenetrare questa realtà” e con la determinazione di ripartire dall’Irpinia per lanciare alla provincia natale un messaggio di grande fiducia. A testimonianza del vero un semplice assunto: “devo tutto a mio padre”. 51enne alla sua prima nomina nella terra d’origine si è trovato di fronte ad una realtà “relativamente tranquilla che permette alla struttura di lavorare bene in particolar modo nell’approfondimento. In una città come questa è possibile sviluppare le indagini e risalire alle responsabilità senza dover necessariamente ‘archiviare’ per cause di forza maggiore”. Il suo cavallo di battaglia: il controllo del territorio. “Non basta scrivere su un calendario ‘insieme tra la gente’. Occorre farlo e lo faremo. I cittadini devono acquisire dalla nostra presenza la percezione di sicurezza. Per ottenerla occorre operare in maniera attenta”. Il personale?… “Non basta mai. Ma quello che c’è va ottimizzato anche nella distribuzione. Un buon funzionario, infatti, prima di tutto deve saper governare il proprio personale”. E se modifiche ci saranno, “verranno supportate da valide motivazioni, perché la struttura va resa efficiente e va potenziata. Il personale deve essere motivato, se non condivide non lavora bene”. Novità anche per gli sportivi, lo stadio Partenio, infatti, rientra tra le priorità dell’operato nel nuovo Questore: “con i tornelli, vere e proprie barriere fisiche, si può risolvere molto. La polizia sarà nello stadio a garantire la sicurezza ma sfido chiunque a ‘coglierne’ la presenza. Anche la struttura, inoltre, va adeguata alla legge e in questa prospettiva molto conta la condivisione con la società”. Infine la sfida: le indagini patrimoniali. “Vengono effettuate in ogni città e sono una prerogativa del Questore che va esercitata al meglio”. Insomma, da oggi la parola d’ordine sarà ‘legalità’. Sotto l’abito da ‘semplice’ uomo sembra già intravedersi il celebre pugno fermo perché “non voglio fare la parte del cattivo ma…”. (di Manuela Di Pietro)

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