Avellino – Crisi industriale: ecco i dati. Lunedì con l’on. Gianni

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Avellino – Solofra, Calitri, Calaggio, Valeo, Ims, Bitron-Sud, Italdata-Siemens e non solo. Geografia di un dramma economico e sociale che investe l’Irpinia. Tra i lavoratori e il sindacato c’è da tempo una legittima preoccupazione per le troppe situazioni di crisi industriale. 5.000 posti di lavoro persi nell’ultimo anno, disoccupazione oltre il 13%, che arriva al 18% per le donne e che supera il 20 per i giovani. Le profonde difficoltà che attraversano i comparti conciario e tessile. Eppure le statistiche ufficiali ci raccontano un’Irpinia con una altissima remunerazione del capitale, dove cresce il valore aggiunto pro capite ben oltre la media nazionale, dove la ricchezza prodotta è cresciuta del 5,3%, con esportazioni che sono aumentate del 24% nel corso del 2005. “Stiamo assistendo – ha spiegato il segretario provinciale del Prc, Gennaro M. Imbriano – ad un poderoso processo di ristrutturazione economica, accompagnato da un significativo fenomeno di delocalizzazione produttiva all’estero. Il modello di specializzazione produttiva, determinato dal processo di industrializzazione del dopo-terremoto, aveva puntato oltre che sugli alti finanziamenti pubblici, su una manodopera a costi molto contenuti e con scarse qualifiche. Ma rispetto a dieci anni fa, oggi che i processi di globalizzazione economica e produttiva si sono fatti ancora più potenti, investendo in pieno l’Europa dell’Est e l’Asia, ci sono mercati assolutamente più “competitivi” sul terreno dell’abbattimento dei salari e dei diritti. Oggi la rincorsa su scala globale del lavoro al suo più basso costo e il conseguente processo di deindustrializzazione del territorio irpino hanno raggiunto un livello tale che rischia di mettere in crisi pure le poche realtà del terziario avanzato presenti nel nostro territorio. Giungono ogni giorno gli appelli, lanciati da lavoratori e sindacalisti. E dentro questo quadro, pur tra mille difficoltà, tornano finalmente anche la mobilitazione e le lotte, fattore decisivo per provare a invertire la tendenza. Ma troppe volte la cittadella della politica è separata e distante dai cittadini; la politica appare sempre più, di fronte ai processi economici, impotente o peggio assente. Occorre invece iniziare a discutere sulla necessità di nuovi strumenti di intervento pubblico e di programmazione economica nel e per il Mezzogiorno, che consentano anche un profondo progetto di riconversione industriale ormai non più rinviabile. Per provare a dare una speranza ai giovani e alle giovani di questa provincia, che vivono stretti in una tenaglia, tra precarietà e emigrazione. Rifondazione Comunista – Sinistra Europea da tempo si impegna, anche in Irpinia, a porre la questione lavoro al centro dell’agenda politica e istituzionale. Per questo abbiamo voluto che Alfonso Gianni, Sottosegretario al Ministero per lo Sviluppo Economico, fosse ad Avellino per un incontro in cui si possano affrontare le troppe situazioni di crisi industriale che investono l’Irpinia e che devono necessariamente trovare nel Governo dell’Unione autorevoli interlocutori”.

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