Avellino, corsa alle firme per lo scioglimento: appello del Pd

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Le cose possono solo migliorare?… Non è detto. Nel caso del Comune di Avellino sono sufficienti 21 firme per generare il collasso. Sensibili tensioni si abbattono sul barcollante edificio di Piazza del Popolo dove tra minacce di sfiducia o ipotetiche dimissioni di massa anonime – ma non tanto – il destino potrebbe essere scritto. Insomma, dopo Palazzo Caracciolo e Andretta l’elenco dei ‘crolli’ potrebbe allungarsi. E a via Tagliamento si corre ai ripari. Con un appello all’unità e con la determinazione ad arrivare indenni a fine consiliatura il segretario cittadino del Pd Francesco Barra e il capogruppo in Consiglio Comunale Guido D’Avanzo hanno lanciato un messaggio affinché “gli addetti ai lavori” valutino accuratamente “l’importanza del momento e la pericolosità di uno scenario del genere”. E tra le virgole appare possibile il rischio di caduta dell’amministrazione guidata da Giuseppe Galasso. Per evitare lo scioglimento la roccaforte del Pd tenta la mediazione “per il bene della città” e soprattutto per il delicato contesto in cui un tale gesto politico andrebbe ad innescarsi. La caduta di Galasso altro non sarebbe che una bomba ad orologeria innescata tra piano strategico, cantieri in esecuzione, crisi occupazionale e quanto di più nero offre la cronaca degli ultimi tempi.
“Uno scioglimento anticipato sarebbe traumatico – ha introdotto Barra – A ridosso delle elezioni, poi, un’iniziativa di tal portata appare alquanto pretestuosa. Qualcosa a questo punto chiaramente non quadra”.
Dalla sede del Pd la patologia diagnosticata trova la sua cancrena in una crisi della politica e soprattutto della democrazia. Ma se il popolo è sovrano è al popolo stesso che si dovrà rispondere.
“Il ruolo dell’opposizione in una amministrazione è fondamentale perché se non c’è opposizione non c’è democrazia. Se da parte della minoranza viene meno il ruolo di proposta questo è indice di una lampante crisi del concetto stesso”. Un sintomo ancora più grave quando si verifica all’interno di un’Istituzione. In sintesi, il crollo di una amministrazione è un “lusso” che la città non può permettersi e che ricade negli schemi non del progresso della dialettica ma della fuga dalle responsabilità.
Distinzioni, poi, anche tra la mozione di sfiducia e le dimissioni di massa. “Una mozione rientra nell’ambito della dialettica politica. Un documento su cui discutere genera comunque un confronto. Le dimissioni di massa, invece, non hanno una motivazione politica e sono del tutto ingiustificate”. In sintesi, il ruolo dell’opposizione è “… fare opposizione, non scardinare le istituzioni”. Il ‘male’ che sta investendo il capoluogo irpino secondo D’Avanzo ha radici lontane nello spazio e nel tempo ma le ripercussioni si stanno abbattendo su Avellino, diventato capro espiatorio di una scissione registrata esclusivamente a livello nazionale. “Se si cercano firme per arrivare ai cosiddetti 21 non è politica ma solo una ripicca da parte di chi vuole a tutti i costi far cadere questa amministrazione. Siamo arrivati ad un inutile stillicidio”.
Senza poi tralasciare le grosse responsabilità che una scelta del genere comporta. “Chi oggi vuole mandare a casa Galasso, ieri ha fatto la stessa cosa con Di Nunno”.
Un excursus storico ma anche un monito legato all’antico detto ‘non c’è due senza tre’.
Chiaro, secondo i democratici, il disegno, così come chiaro è il deus ex machina, figura imponente che a detta dello stesso D’Avanzo fa sentire la propria mancanza nell’attuale panorama politico dei democratici: “Ho sostenuto De Mita per 40 anni – ha continuato– tutti siamo stati al suo fianco. Combatterci è una vera assurdità”. Ancor più paradossale, secondo l’esponente di Palazzo di Città, è stato l’atteggiamento del leader nuscano: “Ha criticato Gargani e Bianco perché piuttosto che combattere all’interno del partito hanno deciso di abbandonarlo. Ma lui ha fatto la stessa cosa. Ci ha instradato in un percorso, lo ha abbandonato ed ora si scaglia contro chi non lo ha seguito”. A questo punto…attendere per credere!

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