Avellino, attesa per il Consiglio Federale. Figc: stop calcio fino al 14 giugno

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di Claudio De Vito. Niente calcio fino al 14 giugno. La Figc ha aggiornato il semaforo rosso per i campionati allineandosi alle disposizione del dpcm del 17 maggio, che prevede la sospensione appunto fino al 14 giugno degli eventi e delle competizioni sportive di ogni ordine e disciplina, in luoghi pubblici o privati. Un atto dovuto, che però stride con la volontà – espressa almeno da parte della Serie A – di riprendere il campionato il 13 giugno.

Ecco allora che prende corpo l’ipotesi dei playoff e dei playout per la massima serie, a patto che il protocollo medico ottenga la validazione del Comitato tecnico scientifico per partire con gli allenamenti collettivi in vista proprio della conclusione del torneo con il format più compatibile con le esigenze sanitarie. Se ne parlerà domani a mezzogiorno nell’attesissimo Consiglio Federale che promette scintille con tanti punti all’ordine del giorno.

Come si legge nella nota Figc, il tavolo che riunirà i vertici federali i rappresentati delle leghe e delle associazioni proporrà, come materie di maggiore risalto “determinazioni in ordine alle modalità di conclusione dei campionati stagione sportiva 2019/2020; competizioni ufficiali professionistiche e dilettantistiche stagione sportiva 2019/2020: provvedimenti conseguenti; Licenze Nazionali stagione sportiva 2020/2021; termini tesseramento in ambito professionistico stagione sportiva 2020/2021”.

Sono attesi pertanto anche segnali per la Lega Pro che non vede l’ora di portare all’attenzione del Consiglio Federale le proposte votate in Assemblea lo scorso 7 maggio. Il governo del calcio però non dovrebbe prenderle in considerazione, riservandosi di entrare nel merito della questione in un appuntamento successivo. E comunque le proposte rischiano di essere bocciate tutte. Il campionato pertanto difficilmente ripartirà, ma con il passare dei giorni prende sempre più corpo l’ipotesi di disputare i playoff per stabilire la quarta promossa in B. Con quante e quali squadre non è dato saperlo.

In caso di chiamata l’Avellino risponderebbe presente, forte della solidità finanziaria assicurata da patron Angelo D’Agostino integrata dai soldi della mutualità garantiti invece dalla ripresa della Serie A. Naturalmente, per scendere in campo servirebbe un protocollo sanitario modulato sulle esigenze dei club di Lega Pro e che l’andamento del contagio potrebbe rendere meno rigido di quello proposto per la Serie A.