Avellino – Tutti i nodi confluiscono al pettine. E il pettine, in questo caso, è l’atteso appuntamento di fine giugno tra le forze politiche del centrosinistra avellinese per discutere della nuova città, di come gestirla, di come realizzarla. Ma la conferenza programmatica di Palazzo di Città rappresenta qualcosa di più. Rappresenta la svolta per la crisi che ad oggi attanaglia gli animi degli amministratori alleati. E intanto, mentre prosegue il lungo lavoro di preparazione (oggi infatti si terrà la riunione, rinviata lo scorso venerdì, tra il sindaco Pino Galasso e i segretari dei partiti di centrosinistra per discutere dell’appuntamento), si aspetta. “Tutti i problemi dovranno essere risolti in sede programmatica”, spiega l’assessore comunale alle Politiche sociali, Giancarlo Giordano, che non lascia intravedere, almeno per il momento ‘schiarite’ nel rapporto tra la Quercia, il sindaco e il resto della coalizione. Il membro dell’Esecutivo, però, espone un primo dato valutativo: “Si è passati dalla previsione temporale di pochi giorni a un lavoro preparatorio più attento che la conferenza può fare”. Un lavoro che non preclude la strada della partecipazione ai liberi cittadini e a chi li rappresenta, almeno questa è la speranza: “I problemi non si risolvono nelle stanze chiuse. Anche i cittadini e le associazioni devono dare le proprie indicazioni e il proprio contributo”. Dunque, strategie nuove per la città, il suo sviluppo, la sua crescita a trecentosessanta gradi: dalla mobilità esterna (“Ad esempio i collegamenti con il beneventano e il barese e l’interscambio con il porto di Nola”), a quella interna (“E dunque: una migliore vivibilità del centro città, una politica della sosta ridefinita e corretta, una gestione del traffico che permetta di ragionare meglio su come si usa la città”). Dalla ricerca all’industria. Ma non solo. Mentre i diesse spingono sui temi delle Politiche sociali, del Teatro comunale, il Fiorellino insiste sul traffico. Soprattutto, a Giordano non sfugge un punto: “E’ fondamentale il passaggio dall’amministrazione delle grandi opere all’amministrazione dei servizi per il cittadino. Una sfida che ci attende dal post terremoto e che al momento vede ancora secondari interventi immateriali importanti”. Come a dire, la città deve cambiare, ma non solo nel decoro. “La vera sfida è nella produzione di servizi e di qualità, e dunque di opportunità”, conclude Giordano. (Ant. Mic.)
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