Avellino – Cisl e Uil in agitazione per rinnovo contrattuale 2010/12

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Avellino – Nel mese di settembre è stato avviato, unitariamente da Cisl Fp e Uil Fpl, un’importante vertenza del lavoro pubblico con una sollecita richiesta di confronto trasmessa il 26 ottobre al Governo nazionale e a tutte le Istituzioni locali Regioni, Anci e Upi.

“Il confronto – spiegano in una nota le due organizzazioni sindacali – era finalizzato a ricercare insieme un percorso per il rinnovo dei contratti nazionali 2010-2012 di tutti i lavoratori pubblici in un contesto di innovazione e qualificazione indispensabile del sistema dei servizi locali, soprattutto in questa fase di crisi economica. Con la richiesta di confronto abbiamo confermato la disponibilità del sindacato confederale a gestire una fase di straordinaria partecipazione e responsabilizzazione dei lavoratori pubblici al cambiamento, ma ribadito, nel contempo, la priorità di reperire le risorse necessarie per il rinnovo contrattuale 2010-2012 e per applicare quei rinnovi contrattuali già firmati di sanità ed autonomie locali per la parte relativa alle risorse aggiuntive non ancora erogate ai lavoratori. Ad oggi non abbiamo avuto risposte e la vertenza del lavoro pubblico, aperta unitariamente in settembre, sta vivendo una fase di stallo che dobbiamo interrompere subito. Le nostre segreterie hanno deciso che è necessario intervenire immediatamente a tutti i livelli, richiamando alle proprie responsabilità i gestori dei servizi pubblici anche nell’ambito delle loro strutture a livello locale, nel luogo dove si gestiscono le risorse e si erogano i servizi e dove con la nostra mobilitazione possiamo meglio coinvolgere i lavoratori e richiamare ogni Istituzione alle proprie e specifiche responsabilità. Con la nostra vertenza, inoltre, abbiamo anche richiesto a tutte le Istituzioni di riqualificare la spesa pubblica e di tagliare sprechi e duplicazioni di funzioni per pagare meglio i lavoratori pubblici che fanno bene il proprio lavoro e migliorare i servizi pubblici. E di non pensare solo a tassare i cittadini, visto che è piuttosto dal taglio delle imposte su lavoratori e pensionati che si possono rilanciare i consumi e quindi l’economia. Per queste ragioni e con questi obiettivi le nostre segreterie nazionali hanno proclamato oggi lo stato di agitazione di tutti i lavoratori pubblici e a partire dal 2 al 10 dicembre. Abbiamo inoltre previsto una straordinaria mobilitazione in tutte le Regioni da svolgersi con la programmazione di manifestazioni presso le sedi delle Regioni e di Anci, Upi ed Union Camere e la raccolta delle firme e volantinaggi presso tutte le strutture sanitarie e gli enti presenti sul territorio per favorire la massima partecipazione di tutti i lavoratori”.

Infine, per il 7 dicembre alle ore 12, è fissata un’assemblea per discutere in primis dell’utilizzo delle risorse decentrate per l’anno 2009.

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