Avellino, Chiacchio al lavoro: ecco l’iter della causa al Coni

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di Claudio De Vito – Eduardo Chiacchio avanza a ritmi forsennati verso la presentazione del ricorso al Collegio di Garanzia del Coni contro la decisione federale di estromettere l’Avellino dal campionato di Serie B. Dalla tarda serata di ieri il legale partenopeo si è insediato ufficialmente nella squadra di consulenti a supporto della società biancoverde.

Una vera e propria unità di crisi costituita al Green Park Hotel di Mercogliano con il suo fido collaboratore Giampaolo Calò e la presenza dell’amministratore delegato Roberto Di Gennaro e del direttore sportivo Vincenzo De Vito. Domani, prima dell’invio del reclamo a Roma, è previsto l’incontro con Walter Taccone.

La posizione dell’Avellino resta delicata ma tutta la piazza si è rianimata con la scelta di Eduardo Chiacchio di tornare a difendere il club. Il ricorso alla “Cassazione sportiva” sarà il primo tassello dell’iter della speranza. Entro due giorni (probabilmente martedì), il Collegio pubblicherà la ricezione del ricorso.

Da quel momento la Figc avrà due giorni di tempo per presentare le sue memorie difensive. Termine di tre giorni per costituirsi nella causa previsto invece per i terzi interessati pronti ad annunciare la loro presenza in ottica ripescaggio.

La sentenza, come anticipato, è attesa per la fine del mese o al massimo a inizio agosto: il Collegio fisserà l’udienza e pochi attimi dopo redigerà la decisione. Il calendario di B potrebbe essere sorteggiato con la X o semplicemente slittare: a differenza della Tim Cup, la Lega B non potrà certo ignorare la prosecuzione del contenzioso davanti all’organo esofederale.

In caso di pronuncia negativa, l’Avellino adire la giustizia amministrativa. Intanto però Eduardo Chiacchio punterà al ripristino della validità della fideiussione rilasciata da Onix Agurari, secondo la Covisoc sprovvista di rating autonomo. Se il ricorso in tal senso dovesse andare a buon fine, l’Avellino non rischierebbe nemmeno la penalizzazione su deferimento della Procura Federale dopo l’estate.

E poi ci sarebbe la storia del vizio di forma sulla comunicazione della Covisoc del 12 luglio. Insomma gli argomenti alla difesa non mancano. E non mancherebbe nemmeno dopo l’eventuale lieto fine perché l’Avellino sarebbe pronto a rivalersi sulla Figc a tutela della propria immagine per i danni materiali e morali: esclusione dalla Tim Cup, stand-by del mercato ed entusiasmo smorzato da parte della tifoseria con freno alla sottoscrizione di abbonamenti.