Avellino, ecco come dovrà cambiare lo stadio Partenio-Lombardi

0
531

di Claudio De Vito – Calato il sipario sulle partite creditorie e debitorie grazie all’accordo tra l’Unione Sportiva Avellino e il Comune, è il momento di guardare alla prossima stagione per la quale esistono già termini perentori relativamente ai criteri infrastrutturali per il rilascio della Licenza Nazionale 2018/2019. Anche quest’anno il Partenio-Lombardi andrà incontro ad un restyling richiesto ai fini della partecipazione al prossimo torneo: lo stadio dovrà essere conforme a nuovi parametri e trovarsi in regola con una serie di prescrizioni della Lega B.

Tutto è nato a seguito del sopralluogo 19 gennaio durante il quale l’ex arbitro Carlo Longhi, ingegnere incaricato dalla Lega Nazionale Professionisti Serie B, ha rilevato una serie di adempimenti (comunicati a metà aprile) che l’Avellino dovrà porre in essere per avere lo stadio a norma. Interventi che coinvolgono non solo il club biancoverde, ma anche altri attori istituzionali (il Comune su tutti) ai quali la Lega ha chiesto di attivarsi entro l’8 giugno con apposita comunicazione da far pervenire negli uffici di via Rosellini a Milano.

Il primo passo è stato compiuto da Palazzo di Città con l’autorizzazione ad effettuare i lavori per aderire ai requisiti infrastrutturali 2018/2019. L’intervento più consistente riguarderà l’installazione di 5500 sedute individuali, nuova capienza minima fissata per la partecipazione al torneo cadetto. Come stabilito nell’intesa della settimana scorso, il costo di questi lavori sarà anticipato dalla società di Walter Taccone per mancanza di fondi e tempi ristretti da parte del Comune, che in un secondo momento provvederà a corrispondere all’U.S. Avellino la cifra sborsata.

Il Partenio-Lombardi dispone già di 250 sediolini in Tribuna Montevergine Centrale. Bisognerà dunque installare altre 5250 sedute per l’inizio del campionato (sottoposte a nuova verifica della Commissione di Longhi). Le restanti 4500 a copertura totale della capienza dovranno essere posizionate entro l’1 febbraio 2019. I sediolini dovranno essere fissati al suolo, numerati, separati gli uni dagli altri, di materiale resistente ed ignifugo, confortevoli e di forma anatomica, muniti di schienale di altezza minima di trenta centimetri.

L’Avellino sta programmando l’intervento con gli architetti Vincenzo Maria Genovese e Marco Speranza. Il primo settore ad essere dotato delle nuove sedute sarà con ogni probabilità la Tribuna Montevergine nei 3125 posti dei due settori laterali. Un po’ più problematico, ma gestibile in parte tra l’estate e l’inizio del prossimo anno, l’intervento in Terminio e Curva Sud i cui gradoni presentano una base di dieci centimetri in meno rispetto allo spazio previsto dalla norma per la collocazione delle sedute. In altre parole, deve essere garantito il passaggio con le persone sedute: ecco perché nei settori in questione si dovrebbe procedere con l’installazione dei sediolini a file alterne.

Gli altri interventi riguarderanno gli spogliatoi squadre e arbitri e la stanza dei delegati Lega che dovranno essere dotate di collegamento wi-fi. Il Comune invece dovrà aggiornare il collaudo delle torri faro e rinnovare il Certificato Prevenzione Incendi in scadenza a luglio. Esistono anche una serie di richieste di intervento all’esterno dell’impianto di contrada Zoccolari: adeguata segnalazione dei percorsi di avvicinamento allo stadio, con particolare riferimento a quelli riservati ai tifosi ospiti, e adeguamento dell’illuminazione esterna secondo le prescrizioni delle autorità locali.

Capitolo Partenio B. E’ terminata da tempo la preparazione del substrato ed è stato completato l’impianto di innaffiamento. A breve sarà impiantata la gramigna che costituirà fino all’autunno il tappeto erboso richiesto da Claudio Foscarini come alternativa al sintetico. Dopodiché spunterà il loietto per la stagione invernale. Il campo B dovrebbe essere pronto ad agosto o al massimo a settembre: solo dopo aver ultimato gli interventi, l’Avellino potrà incassare i 117mila e passa euro riconosciuti dall’ente comunale.