Avellino Calcio – Trotta e Ligi i grattacapi di Tesser: nel cassetto c’è il piano B

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Se non è allarme, ci manca davvero poco. L’allenamento di ieri ha consegnato ufficialmente nelle mani di Attilio Tesser due grattacapi che condizionano la preparazione dell’Avellino all’appuntamento di lunedì in casa del Crotone.

Il primo, che si trascina dalla trasferta di Terni, riguarda Marcello Trotta. La caviglia sinistra dell’ex attaccante d’Oltremanica fa ancora i capricci per un colpo rimediato al malleolo. Dopo le 48 di riposo osservate insieme agli altri compagni, dalla ripresa degli allenamenti di martedì ha svolto due sedute ridotte, saltando il test in famiglia di mercoledì. La sua condizione fisica pertanto non è ottimale e, per riportarla a livelli ottimali, saranno decisivi gli allenamenti pre-rifinitura di oggi e domani.

Al momento per lui si ipotizza una disponibilità non al 100% ma comunque tale da permettergli un impiego a gara in corso come avvenuto sabato al “Liberati”. Se così dovesse essere, allora Benjamin Mokulu si piazzerebbe al centro dell’attacco con chili, centimetri ed un ritrovato fiuto del gol, supportato da Roberto Insigne e Samuel Bastien. I due folletti avrebbero compiti di rifinitura per l’ariete di origini congolesi, ma soprattutto licenza di inserimento tra le linee grazie ai movimenti della boa avanzata.

L’altra criticità porta il nome di Alessandro Ligi alle prese con noie muscolari all’adduttore della coscia sinistra. Il difensore biancoverde, autore di una buona prova contro la Ternana, ha avvertito un affaticamento mercoledì al termine della sgambata con la Berretti per poi fermarsi nella giornata di ieri dedicata alle terapie. Ligi rischia di non essere presente contro la sua ex squadra costringendo in tal caso Tesser a schierare per la prima volta la coppia centrale di “piccoli” Biraschi-Chiosa con l’inserimento di Nica a destra.

Scoppia di salute invece il centrocampo dove capitan D’Angelo e Zito dovranno ancora una volta accomodarsi in panchina alla luce degli equilibri che si sono delineati tra Jidayi regista basso e Gavazzi e Arini sugli interni.

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