“Non ho mai detto che aspetto la decima giornata per decidere se mandare via l’allenatore. Ho soltanto detto di dare tempo almeno dieci partite al mister per vedere dove arriviamo” così tuonò lo scorso 8 ottobre Walter Taccone a margine del test di avvicinamento alla trasferta livornese disputato a Ercolano.
Non esiste pertanto alcuna scadenza fissata per l’operato di Attilio Tesser, che dopo il chiarimento del patron dell’Avellino ha raggranellato due pareggi, ma il tempo dei bilanci definito dallo stesso Taccone si avvicina inesorabilmente. La volontà societaria appare piuttosto definita: avanti tutta col tecnico di Montebelluna a meno di clamorosi disastri conditi da precise responsabilità che potrebbero anche indurlo, con l’onestà intellettuale che lo contraddistingue, a rassegnare le dimissioni. Uno scenario ipotetico, mentre è realistico lo scarso feeling con il concetto di esonero da parte della famiglia Taccone. In soldoni: chi si è messo in fila per la successione deve rassegnarsi. Almeno per il momento.
Forte della fiducia del club, Tesser guarda avanti e nel pomeriggio sarà sul campo per iniziare a preparare l’ennesima difficile trasferta, la prima di tre nelle prossime quattro partite. L’avversario sarà lo Spezia che il tecnico biancoverde visionerà in diretta questa sera nel posticipo contro il Cesena. Per l’Avellino è alle porte il secondo tour de force stagionale che prevede tre gare in otto giorni: lo Spezia sabato, l’Ascoli nel turno infrasettimanale e la Ternana il sabato successivo. Ad attendere i lupi all’uscita del ciclo di partite ravvicinate ci sarà il Crotone, attuale battistrada del torneo, che in casa finora ha fatto l’en plein di punti e segnato con una media di tre gol a partita.
La penultima posizione in classifica e lo status di peggior difesa del campionato insieme al Como impone all’Avellino un cambio di marcia immediato. Lo sa bene Tesser che dal prossimo mini ciclo di tre gare dovrà trarre il massimo con il materiale umano a disposizione, parte del quale ha deluso le attese. In suo soccorso arriva Gavazzi, suo fedelissimo dai tempi della Ternana. Non il salvatore della patria, ma certamente l’ago della bilancia in grado di far risalire le quotazioni della formazione biancoverde.