Fabio Pecchia e l’Avellino sei mesi dopo un k.o. che mandò in tilt le ambizioni di ritorno in A del Verona, sconfitto 2-0 e scosso dal caso Toni. Fu un pomeriggio da dimenticare al Partenio-Lombardi con un harakiri che sarebbe servito da lezione per il prosieguo della marcia verso la promozione diretta ottenuta all’ultima giornata a Cesena.
Ora che la Serie A l’ha conquistata e, anzi, si appresta a disputarla, Fabio Pecchia non vede l’ora di testare per la prima volta in gara ufficiale la sua formazione reduce dallo 0-2 inglese in casa del Newcastle del mentore Rafa Benitez. Tra assenze e caselle che dovranno essere colmate dal mercato, l’ex tecnico del Latina si proietta alla sfida contro l’undici di Walter Novellino.
“Teniamo molto alla coppa, la squadra è carica, c’è l’emozione della prima gara ufficiale da parte nostra ma anche di tutto l’ambiente” ha sottolineato alla vigilia Fabio Pecchia che ha incassato la disponibilità di Martin Caceres in difesa, dove invece Thomas Heurtaux è ancora a mezzo servizio. “Caceres può essere della gara nonostante sia in ritardo rispetto agli altri”. El Pelado titolare a tutti i costi, considerate le assenze del poker di centrali Bianchetti-Brosco-Caracciolo-Cherubin (ai quali si aggiungono Felicioli e Franco Zuculini) e l’unica alternativa chiamata Marash Kumbulla, albanese del 2000.
Davanti il tridente con l’ex di turno Verde e Cerci sugli esterni e Pazzini centravanti per scardinare la resistenza biancoverde da non sottovalutare. “Siamo concentrati sull’Avellino – ha detto Pecchia – il Napoli può aspettare, sarà una partita insidiosa: per via della condizione non ottimale potremmo non avere la gara sotto controllo per tutti i novanta minuti e poi affrontiamo una squadra sì di Serie B ma che si è rinforzata rispetto allo scorso anno”.