L’Avellino ha un’impronta: è l’alba di Novellino

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L’Avellino di Novellino inizia a piacere. Sarà che durante l’era Toscano il gioco aveva latitato, ma l’impronta dell’Avellino-bis stagionale entusiasma. I risultati non sono dalla parte del tecnico di Montemarano – un solo punto in due partite consecutive in casa – ma i segnali del progresso sul piano della manovra ci sono.

Si intravede una quadratura d’insieme frutto di quella continuità tattica della quale D’Angelo e compagni non avevano potuto beneficiare nelle prime sedici giornate di campionato e più in generale da agosto, quando il progetto tattico di Toscano ispirato al 3-4-3 ha mostrato le sue prime crepe.

Contro il Benevento l’Avellino è sceso in campo sicuro di sé cercando (e trovando spesso) con insistenza la distribuzione del pallone sulle fasce, attaccando con le sovrapposizioni dei terzini e difendendosi con ordine. Parametri rispettati nel primo tempo grazie ad una buona organizzazione in tutte le fasi di gioco, meno nel secondo tempo quando il baricentro si è abbassato notevolmente favorendo l’avanzata avversaria.

L’Avellino, pur annaspando al penultimo posto in classifica, è vivo e va a caccia di una maturità che tornerà utile quando dovrà affrontare il girone di ritorno con un mercato di riparazione di mezzo. Prima però c’è da raggiungere il giro di boa in crescendo in termini di prestazione e possibilmente di risultato. E già il Bari rappresenta una prova del nove per una squadra a completo disagio in trasferta.

La via tracciata però è giusta e la crescita dei singoli non può che far sorridere Novellino. Su tutti Daniele Verde salito finalmente in cattedra con il suo mancino micidiale. La sua forma fisica non è ancora al top, ma nel derby il folletto di casa Roma ha sfoderato giocate d’alta scuola abbinate al sacrificio sulla fascia di competenza nel possesso.

E’ nel suo spirito che si rivede l’Avellino, rigenerato nell’atteggiamento e nel modo di stare in campo da Novellino. Che deve affinare la conoscenza dei vari interpreti in modo da metterli a loro agio e da concordare i correttivi di gennaio funzionali al 4-4-2. Il pari nel derby sa di beffa ma l’impostazione di Novellino infonde fiducia ed induce a credere nel rilancio.